martedì, 19 Marzo 2024
- Pubblicità -
HomeSezioniArte & Cultura150.000 visitatori per Ai Weiwei:...

150.000 visitatori per Ai Weiwei: Libero

Dal 10 marzo a Palazzo Strozzi la mostra “Bill Viola. Rinascimento elettronico”

- Pubblicità -

-

- Pubblicità -

Si è chiusa a Palazzo Strozzi “Ai Weiwei. Libero” la grande retrospettiva italiana dedicata a uno dei più celebri e controversi artisti contemporanei, Ai Weiwei.
Curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, in quattro mesi di programmazione, la mostra ha raggiunto la cifra record di 150.000 visitatori, riscuotendo allo stesso tempo un grandissimo successo di critica, che l’ha consacrata una delle mostre di arte contemporanea più visitate di sempre in Italia.

Le mostre del 2016, decimo anno dell’attività della Fondazione, hanno visto inoltre il raggiungimento del traguardo di circa 360.000 visitatori, ponendosi come l’anno di maggior successo di Palazzo Strozzi.

- Pubblicità -

Protagonista di mostre presso i maggiori musei del mondo, Ai Weiwei ha “invaso” con la sua straordinaria libertà creativa tutti gli spazi di Palazzo Strozzi: la facciata, il cortile, il Piano Nobile e la Strozzina, con iconiche installazioni monumentali, sculture e oggetti simbolo della sua carriera, video e serie fotografiche dal forte impatto. Per la prima volta Palazzo Strozzi è stato utilizzato come un luogo espositivo unitario, creando un’esperienza totalmente inedita per i propri visitatori e permettendo all’artista cinese di confrontarsi con un contesto ricco di sollecitazioni storiche e spunti architettonici.

Successo di pubblico

Una rassegna apprezzata dal pubblico per la qualità delle opere esposte e per l’attualità del tema trattato che ha creato un'occasione di dibattito e di riflessione. Fin dalla sua apertura l’attenzione della stampa nazionale, internazionale e dei maggiori social networks si è focalizzata su Reframe, la grande installazione che l’artista ha realizzato appositamente per Palazzo Strozzi, coinvolgendo due facciate dell’edificio rinascimentale con ventidue gommoni di salvataggio ancorati alle finestre del palazzo: un progetto che tratta un tema quanto mai attuale, portando l’attenzione ai destini dei profughi che ogni giorno rischiano la vita per arrivare in Europa attraversando il Mediterraneo. 

- Pubblicità -

Dai sondaggi distribuiti in mostra è stato registrato che oltre il 97% del pubblico ha espresso un giudizio positivo e il 93% dichiara di voler tornare per le mostre future. Interessante anche la presenza di nuovo pubblico: il 44% del totale visitatori (oltre 60.000) ha visitato per la prima volta gli spazi espositivi di Palazzo Strozzi, in occasione della mostra Ai Weiwei. Libero, e oltre l’85% di loro dichiara di voler tornare.

L’uso dei social network


In occasione di questa mostra, il coinvolgimento del pubblico tramite i nostri canali social è aumentato sensibilmente: i likes sulla pagina Facebook di Palazzo Strozzi dal 1 settembre 2016 sono aumentati del 30% arrivando a 62.000. I followers del canale Instagram di Palazzo Strozzi dal 1 settembre 2016 sono aumentati del 48% arrivando a13.200. Durante il periodo di lancio della mostra, nel settembre 2016, le visualizzazioni dei tweet del canale Twitter di Palazzo Strozzi sono aumentati del +452% rispetto a settembre 2015 (200.900 vs 36.400).

- Pubblicità -

Il 21 settembre 2016, giorno della conferenza stampa, la mostra (#Aiweiwei) è stata Trending Topic in Italia raggiungendo la prima posizione.

 

“Ospitare una simile retrospettiva qui a Firenze ha significato pensare alla città come a una moderna capitale culturale” dichiara Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi. “Una città non soltanto legata al proprio passato ma in grado di partecipare in modo attivo all’avanguardia artistica del nostro tempo. L’ottimo risultato conferma la validità dell’offerta di Palazzo Strozzi, che continua a produrre mostre di successo e in grado di suscitare dibattito, tenendo fede al disegno della Fondazione, di portare a Firenze eventi culturali di qualità e di valenza internazionale. Questo successo non è dipeso solo dalle opere esposte ma anche da un approccio innovativo all’interpretazione, alla comunicazione e all’accoglienza”.

Bill Viola. Rinascimento Elettronico


Dal 10 marzo al 23 luglio 2017 Palazzo Strozzi ospiterà Bill Viola. Rinascimento elettronico, una grande mostra che celebra il maestro della videoarte contemporanea attraverso opere della sua produzione dagli anni Settanta a oggi esposte in dialogo con l’architettura di Palazzo Strozzi e in un inedito confronto con grandi capolavori del Rinascimento. Curata da Arturo Galansino (direttore generale, Fondazione Palazzo Strozzi) e Kira Perov (direttore esecutivo, Bill Viola Studio), la rassegna si pone come un evento unico per ripercorrere la carriera dell’artista, sempre segnata dall’unione tra ricerca tecnologica e riflessione estetica, dalle prime sperimentazioni con il video negli anni Settanta fino alle grandi installazioni degli anni Duemila che catturano l’attenzione del pubblico con forti esperienze sensoriali. In modo totalmente inedito, nella cornice rinascimentale di Palazzo Strozzi, la mostra crea inoltre un dialogo tra antico e contemporaneo attraverso il confronto delle opere di Viola con capolavori di grandi maestri del passato, che sono stati fonte di ispirazione per l’artista americano e ne hanno segnato l’evoluzione del linguaggio.

Opere anche al Grande Museo del Duomo

In occasione della mostra, Palazzo Strozzi ha inoltre creato una speciale collaborazione con il Grande Museo del Duomo di Firenze. Grazie a uno speciale biglietto congiunto sarà possibile visitare la mostra di Palazzo Strozzi insieme al Battistero di San Giovanni e al Museo dell’Opera del Duomo. Qui saranno eccezionalmente esposti i video Observance (2002) e Acceptance(2008): due celebri opere di Bill Viola dedicate ai temi del dolore e della sofferenza esaltando la riflessione sull’umanità e sul senso religioso nel mondo contemporaneo, che saranno messe in dialogo con due simboli del museo fiorentino come la Maddalena penitente di Donatello e la Pietà Bandini di Michelangelo.

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -

Ultime notizie

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -