venerdì, 29 Marzo 2024
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”Al call center a 3 euro l’ora. E 268 operatori irregolari”

E' quanto emerso da un'indagine portata avanti da guardia di finanza e Inps. Due le società finite nel mirino, che non avrebbero dichiarato ricavi per oltre 84.500 euro.

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Call center nel mirino. Due società di Empoli, amministrate entrambe da un imprenditore residente a Vinci, avrebbero impiegato, tra il 2008 ed il 2011, 268 operatori e centralinisti in modo irregolare. E’ quanto accertato da un’indagine svolta, in modo congiunto, dalle fiamme gialle della Compagnia di Empoli e dagli ispettori di vigilanza dell’Inps di Firenze.

L’INDAGINE. Secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero stati anche omessi versamenti di contributi pari ad oltre 251.000 euro e di ritenute per 7.000 euro. Inoltre, le due società non avrebbero dichiarato ricavi per oltre 84.500 euro, e omesso di versare IVA per 3.600 euro e IRAP per 6.700 euro. Le attività di verifica – spiega la Gdf – hanno permesso di accertare l’irregolarità delle posizioni lavorative degli operatori/centralinisti impiegati nei due call center. I dipendenti, quasi tutti giovani dell’empolese-valdelsa, erano inquadrati come “lavoratori a progetto”. Le loro prestazioni lavorative con turnazioni continue consistevano nella promozione telefonica di prodotti commerciali per conto di società di telefonia e di fornitura elettrica e gas nonché nella commercializzazione di carte di credito in centri commerciali e aeroporti.

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CONTRATTI. Gli accertamenti, però – continuano le fiamme gialle – “hanno permesso di rilevare come le mansioni, svolte da tutti i lavoratori, erano in realtà prive dei requisiti previsti dalla normativa sui rapporti di ‘collaborazione a progetto’ ed, in primo luogo, quello dell’autonomia. La previsione di questa forma di collaborazione è stato quindi un mero espediente per sottrarsi al pagamento degli oneri contributivi dovuti all’INPS”. Gli ispettori dell’Inps hanno così provveduto a riqualificare i contratti di lavoro stipulati per ogni singolo impiegato (centralinista, coordinatore dei turni, addetto amministrativo alla segreteria ed alla formazione del personale) in base a quanto previsto dal ccnl di settore (contratto lavoro subordinato).

BUSTE PAGA. Inoltre sono state constatate altre irregolarità: “alle buste paga emesse nei confronti degli operatori che riportavano ‘rimborsi spese’ di fantomatiche trasferte (mai realizzate dai dipendenti del call center) per complessive 55.300 euro. Questi importi ‘gonfiavano’ le buste paga sino a oltre 1.000 euro mensili. La vera retribuzione è sempre stata pari a circa 3 euro l’ora (per un impegno giornaliero di circa 4-6 ore), ossia non superiore a 300 euro mensili”, spiegano le fiamme gialle. Infine ci sarebbe stata una “mancata contabilizzazione di fatture emesse per prestazioni realizzate pari a oltre 84.000 euro”.

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