giovedì, 28 Marzo 2024
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Cina, Domenici incontra l’ambasciatore

incontro tra il sindaco domenici e il neo ambasciatore cinese Sun Yuxi

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L’incontro si è tenuto stamani in Palazzo Vecchio fra il neo ambasciatore in Italia della Repubblica Popolare Cinese Sun Yuxi e il sindaco Leonardo Domenici, rappresentante dell’unica istituzione locale che l’alto diplomatico ha incontrato nel suo soggiorno fiorentino.

Il sindaco e l’ambasciatore hanno poi concordato sul comune obiettivo di incrementare il legame fra Firenze e la Cina, legame reso concreto dalla presenza della folta comunitĂ  cinese sul nostro territorio, definita dal sindaco importante sia per qualitĂ  che per quantitĂ . Sun Yuxi ha sottolineato come il rispetto delle regole del nostro paese da parte dei cittadini cinesi immigrati sia fondamentale per migliorare il processo di integrazione; un processo che comunque, ha osservato il sindaco, è sensibilmente migliorato grazie alle ultime generazioni che frequentano ormai regolarmente le scuole dell’obbligo.

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Il sindaco ha poi ricordato il gemellaggio di Firenze con la cittĂ  di Nanchino, i rapporti commerciali incrementati anche con le visite a Ningbo, la trionfale tournee cinese del Maggio Musicale Fiorentino, le due mostre sulla Cina in corso a Palazzo Strozzi. Infine il sindaco ha consegnato all’ambasciatore una lettera in cui, ricordati i forti legami tra la cittĂ  e il grande paese asiatico, esprime la “forte e profonda preoccupazione della comunitĂ  fiorentina per quanto è accaduto e sta accadendo in Tibet“, con un “accorato appello perchè venga fermata la repressione” e l’auspicio “che si apra al piĂą presto una sede di dialogo costruttivo fra il governo di Pechino e le autoritĂ  religiose tibetane, a cominciare dal Dalai Lama”.

Inoltre Firenze, “luogo di incontro e dialogo, è pronta ad accogliere ogni iniziativa utile a contribuire alla pacifica soluzione della questione tibetana”. Sun Yuxi ha assicurato al sindaco che presenterĂ  la lettera alle autoritĂ  del suo paese; ha ribadito che il suo governo ha dato ampie assicurazioni sul fatto che la polizia non farĂ  uso di armi o violenza nei confronti dei manifestanti in Tibet; che la regione e la sua capitale Lhasa saranno aperte alle visite dei diplomatici occidentali.

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Questo il testo della lettera:

Signor Ambasciatore,
colgo l’occasione della sua visita alla nostra cittĂ  per ricordare innanzitutto i legami che uniscono Firenze alla Cina. Legami che hanno radici lontane nella storia e si sono rafforzati anche in tempi piĂą vicini a noi con il gemellaggio con Nanchino, la presenza in Cina dell’Orchestra del Maggio Musicale, con i recenti scambi culturali ed economici con la cittĂ  di Ningbo e le due bellissime mostre ospitate proprio in questi giorni in Palazzo Strozzi.

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A questi legami corrisponde un interesse crescente da parte di tanti nostri imprenditori a sviluppare rapporti d’affari con le imprese del Suo paese e incrementare il giĂ  consistente interscambio commerciale. La numerosa comunitĂ  cinese presente qui a Firenze dimostra come, nel rispetto delle regole, sia possibile una convivenza che offre opportunitĂ  di crescita economica e culturale per tutti.

Firenze, oltre alle bellezze di arte e di civiltĂ  che possiede e che sono patrimonio dell’umanitĂ , è una cittĂ  di pace, aperta al dialogo tra i popoli, luogo di accoglienza, di confronto fra culture e religioni diverse. Questa è la sua vocazione, alla quale nessun sindaco si è sottratto e della quale tutti i fiorentini si sentono profondamente partecipi.
Per queste ragioni sento di doverle esprimere, la forte e profonda preoccupazione della comunitĂ  che rappresento per quanto è accaduto e sta accadendo in Tibet e l’accorato appello perchĂ© venga fermata la repressione nei confronti di quanti in quella regione manifestano pacificamente il loro dissenso e perchĂ© si apra al piĂą presto una sede di dialogo costruttivo tra il Governo di Pechino e le autoritĂ  religiose tibetane, a cominciare dal Dalai Lama.

Alla vigilia dei Giochi olimpici che il Suo paese ospiterĂ  e che sono un grande appuntamento di pace e di fratellanza fra tutti i popoli del mondo, ci rivolgiamo a lei Signor Ambasciatore perchĂ© porti al Governo che Lei rappresenta la richiesta, fatta propria dalla comunitĂ  internazionale, di riaprire al piĂą presto la capitale del Tibet agli osservatori e alla stampa internazionale, consentendo loro di informare sulla reale situazione di quella regione e di ridare la libertĂ  a Hu Jia, in nome dei diritti dell’uomo e della pacifica espressione del pensiero e delle idee.

In questo senso Firenze, riconfermando la propria vocazione e tradizione di luogo di incontro e di dialogo, si dichiara pronta ad accogliere ed ospitare ogni iniziativa utile a contribuire alla pacifica soluzione della questione tibetana.

La prego di accogliere, signor Ambasciatore, i miei migliori saluti.

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