La Concordia è emersa dal mare. La speranza è che adesso le acque del Giglio restituiscano i corpi delle due persone che ancora risultano disperse.
LE RICERCHE. Le ricerche per ritrovarle sono iniziate stamani. Decine gli uomini che setacceranno lo specchio d’acqua circostante la carcassa della nave. Al lavoro sommozzatori e tecnici della Protezione civile e della guardia costiera, dei vigili del fuoco e della marina militare, oltre, ovviamente, ai carabinieri, la guardia di finanza e la polizia.
I DISPERSI. Dalla terribile notte del naufragio, avvenuta il 13 gennaio 2012, mancano ancora all’appello il giovane Russel Rebello, membro dell’equipaggio, e Maria Grazia Trecarichi, una signora siciliana salita a bordo della Concordia per festeggiare il 50esimo compleanno insieme alla figlia, al suo fidanzato e ad un’amica. I loro familiari sono accorsi al Giglio nei giorni del parbuckling, le operazioni di rotazione che hanno rialzato la nave accasciata sugli scogli del Giglio, con un nuovo bagaglio di fiducia, con la speranza di poter dare finalmente sepoltura ai loro cari.
SCHETTINO IN AULA. Intanto ieri il comandante della nave, Francesco Schettino, presente in aula alla riapertura del processo, ha lanciato accuse al timoniere della Concordia. Secondo Schettino, il timoniere avrebbe eseguito erroneamente l’ordine del comandante di virare a sinistra. I periti, tuttavia, sembrerebbero convinti che l’urto, in ogni caso, non si sarebbe potuto evitare.
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