Costa Concordia, non si fermano i lavori. Va avanti infatti il monitoraggio dei fondali necessario a minimizzare il più possibile gli effetti della perforazione, che servirà per l’installazione dei blocchi di ancoraggio previsti dal progetto di recupero della nave.
MAPPATURA DEI FONDALI. In particolare – viene spiegato – i tecnici dell’Università La Sapienza, che hanno effettuato la mappatura dei fondali, hanno provveduto a verificare i livelli di torbidità e di irraggiamento solare della colonna d’acqua nell’area interessata dai lavori. Le analisi, che hanno dato buoni risultati, costituiranno il termine di confronto per tutti i monitoraggi futuri.
RUMORE. Prima era toccato alle rilevazioni sul rumore, che avevano dato a loro volta buone risposte, e all’espianto della Pinna nobilis, organismo bivalve che vive fissato nella sabbia o nella roccia, che è stato temporaneamente reimpiantato in un’altra zona marina in attesa di essere risistemato al suo posto non appena saranno terminate le operazioni di rimozione.
MESSA IN SICUREZZA. L’attivita di messa in sicurezza, fase wp3, che prevede il fissaggio dei cavi, sarà seguito direttamente dall’Osservatorio di monitoraggio.
L’annuncio. Slittano i lavori di rimozione della nave