sabato, 20 Aprile 2024
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Dai classici agli inconsueti: i luoghi da cui ammirare i ”fochi”

L’ideale sarebbe avere amici con una casa che si affaccia sull’Arno, una bella terrazza e la voglia di organizzare una cena per la festa del Patrono. Ma visto che non tutti sono così fortunati, ecco qualche suggerimento.

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L’ideale sarebbe avere amici con una casa che si affaccia sull’Arno, una bella terrazza e la voglia di organizzare una cena per la festa del Patrono. Ma visto che non tutti sono così fortunati, vale la pena organizzarsi per tempo e trovare i posti più belli, suggestivi e possibilmente tranquilli da cui ammirare i classici “fochi” del 24 giugno.

CLASSICI E SOLIDARIETA’. Una proposta degli ultimi anni è il giardino Bardini, che organizza una serata con qualcosa da mangiare e una splendida location per ammirare lo spettacolo pirotecnico, il cui ricavo viene devoluto in beneficenza. Altrimenti recentemente vanno per la maggiore, a patto di voler spendere, i roof garden dei principali hotel di Firenze, per una serata davvero di classe. Grande classico, invece, sono i lungarni: una bellissima vista si può godere dal ponte di Santa Trinita, che permette di ammirare i fuochi “incorniciati” dal Ponte Vecchio. I posti d’onore, come al solito, sono sul lungarno della Zecca: la vista, anche per chi non ha il posto a sedere da autorità, è di tutto rispetto.

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IN SPIAGGIA O IN “COLLINA”. Altrimenti, meglio se plaid alla mano, vale la pena spingersi fin sulle rive dell’Arno all’altezza di Bellariva. Forse non sembrerà di toccare i “fochi” con un dito, ma ci si può aggiudicare una seduta un po’ meno affollata e si può approfittare per mangiare e bere qualcosa. È consigliato per i romantici, forse meno per le famiglie con bambini. Con i figli o con gli amici si potrà invece approfittare della spiaggia sull’Arno. Infine, per chi non vuol attraversare la città e abita dalle parti di piazza della Libertà, la scelta vincente può essere quella di salire sulla “collina” di via Trento, che offre una visione d’insieme e permette di veder ricadere i fuochi del Patrono sui monumenti più belli della città.

LA STORIA. Ma, una volta individuato il posto giusto, perché non soffermarsi un attimo sulla storia dei “fochi” di San Giovanni? Sapendone di più, sembreranno ancora più belli. Pare che la prima volta dei giochi pirotecnici così come li conosciamo oggi per la festa del Patrono risalga al 1826, quando vennero sparati da piazza della Signoria, mentre ora vengono fatti partire dal piazzale Michelangelo, chiuso al traffico fin dal pomeriggio del 24 giugno. Sull’origine di San Giovanni patrono della città, invece, si parla del VI-VII secolo, mentre precedentemente all’epoca cristiana veniva venerato il dio Marte, la cui statua dominava Ponte Vecchio. I primi festeggiamenti per il 24 giugno in onore di San Giovanni Battista vengono invece ricordati a partire dal XIII secolo. Quanto alla data del 24 giugno, la vicinanza con il solstizio d’estate riporta alle tradizioni più pagane. L’organizzazione, fin dalla fine del Settecento, è affidata alla Società di San Giovanni Battista, voluta dal granduca Ferdinando III per dare un’unica regia ai festeggiamenti per il patrono e ancora oggi attivissima con iniziative dedicate a promuovere il patrimonio fiorentino.

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