venerdì, 29 Marzo 2024
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Decreto sicurezza, la Regione Toscana fa ricorso alla Consulta

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Il ricorso della Regione Toscana alla Consulta contro il decreto sicurezza del Governo sarà reso ufficiale nel pomeriggio di oggi. La giunta regionale approverà nella seduta di oggi il ricorso alla Corte Costituzionale e a seguire ne presenterà i contenuti. L’iniziativa raccoglie intanto il sostegno del Piemonte e dell’Umbria, mentre Emilia Romagna, Lazio e Calabria stanno valutando mosse simili. Anche il Pd toscano appoggia l’iniziativa del governatore e il sindaco di Firenze Dario Nardella rinnova l’appello per un fronte unito Comuni-Regioni contro i contenuti del decreto.

Rossi contro il decreto sicurezza: ''Crea invisibili''

“Questa legge ostacola il nostro lavoro: erogare assistenza sociale”, ha spiegato Enrico Rossi in un’intervista a La Stampa pubblicata oggi. “Secondo i nostri conti almeno in Toscana ci sono almeno 6mila persone che diventano ‘invisibili’. Dall'oggi al domani rischiamo di ritrovarci in giro decine di migliaia di giovani disperati, altro che maggiore sicurezza”. “Cosa fa Salvini? – si è domandato Rossi – Le rimpatria tutte queste persone? Aveva già promesso di rimpatriarne 600mila, ma non mi pare che nel suo semestre radioso siano aumentati i rimpatri, anzi. È una legge propagandistica, gli serve solo a mostrare i muscoli”.

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Enrico Rossi e l'appello al premier Conte

Eppure una soluzione sarebbe a portata di mano, secondo quanto lo stesso Rossi ha spiegato in giornata intervendo a Omnibus su La7: “Se il premier Giuseppe Conte ci chiamasse basterebbe una modifica dell'articolo del decreto e noi continueremmo a fare il nostro mestiere di gestione del territorio”.

Ricorso alla Consulta, il sostegno di Piemonte e Umbria

L’iniziativa del governatore toscano ottiene intanto l’appoggio del presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e della collega umbra Catiuscia Marini. Altre regioni potrebbero aggiungersi a breve. Secondo quanto previsto dalla legge, le Regioni possono sollevare la questione di legittimità costituzionale di un provvedimento entro 60 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale ricorrendo direttamente alla Corte Costituzionale, senza passare dal giudice ordinario.

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L’iniziativa di Enrico Rossi incassa l’appoggio del Pd toscano: “Il cosiddetto decreto sicurezza del ministro Salvini avrà l'effetto opposto a quello che promette: aumentare l'insicurezza. Il governo mette i Comuni in una situazione paradossale”, ha detto la segretaria del Pd regionale Simona Bonafè. Per questo “sosteniamo il ricorso alla Consulta che la giunta regionale toscana si appresta ad approvare”.

Nardella: ''Fronte unico tra Regioni e Comuni''

Intanto il sindaco di Firenze Dario Nardella rilancia la sua proposta: “Un fronte unito tra Regioni e Comuni per mettere in luce gli aspetti gravi, deboli, negativi e anche incostituzionali di questa legge, perché sarebbe sbagliato se ognuno andasse per la propria strada. Così come sarebbe sbagliata una battaglia fuori dai confini della legalità”. L’auspicio di Nardella è che già dal prossimo direttivo nazionale Anci del 10 gennaio “si possa arrivare alla composizione più larga possibile. Oggi, infatti, tutti i sindaci sono preoccupati, anche se in modi diversi, delle conseguenze di questa legge”.

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