sabato, 20 Aprile 2024
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Ecobonus al 110 per cento: come funziona, i requisiti e come richiederlo

Le nuove agevolazioni per le ristrutturazioni spiegate in 4 punti: a chi spetta il bonus verde, come funziona, per cosa si può richiedere e le novità

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Con la conversione in legge del decreto rilancio (articolo 119) e con l’arrivo dei decreti attuativi, ci sono novità per il super ecobonus del 110 per cento, l’agevolazione prevista per la ristrutturazione di casa sotto forma di cessione del credito di imposta (ossia uno “sconto” sulle tasse). Si completa così il quadro delle regole, dei requisiti tecnici e dei tetti massimi di spesa: ecco come funziona o cosa rientra nel cosiddetto superbonus per l’edilizia.

Va subito detto che la maxi detrazione riguarda solo 4 tipologie di lavori piuttosto onerose, che però possono essere un traino per ottenere l’agevolazione al 110% anche per altri interventi come la sostituzione degli infissi o l’installazione di pannelli solari.

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Il super bonus per le seconde case: a chi spetta, cosa dice il testo del decreto rilancio

Il testo del decreto rilancio approvato dal Parlamento ha esteso il super bonus al 110% a tutte le seconde case, parte di un condominio o villette unifamiliari a schiera. Esclusi gli edifici di lusso (abitazioni signorili, ville e castelli, con codice catastale A1, A8 e A9). L’agevolazione spetta per un massimo di due abitazioni monofamiliari, ma questa limitazione non vale nel caso di interventi antisismici.

Ampliata anche la platea dei beneficiari: oltre agli istituti autonomi di case popolari (per cui il bonus vale per gli interventi fatti fino al 30 giugno 2022) e alle cooperative di abitazioni, sono stati inclusi il terzo settore e le associazioni sportive dilettantistiche (per gli immobili che ospitano spogliatoi). Inoltre le agevolazioni spettano anche quando sono previste la demolizione e ricostruzione di un edificio.

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Come funziona l’ecobonus al 110 per cento: la cessione del credito d’imposta

Ci sono due modi per godere del super ecobonus, che funziona con il meccanismo del credito di imposta, cedibile. È possibile chiedere uno sconto immediato ai fornitori dei servizi, azzerando la fattura con una procedura definita dalle linee guida dell’Agenzia delle Entrate. Il tax credit passerà alle imprese che potranno a loro volta cederlo ad altri, come alle banche. In alternativa, secondo i testo dell’articolo 119 del decreto rilancio convertito in legge, la detrazione del 110% del super ecobonus potrà essere recuperata nella dichiarazione dei redditi, spalmata in 5 anni, con rate dello stesso importo.

Un’agevolazione del genere non si era mai vista. In pratica consentirà non solo di fare lavori gratis, ma di avere indietro un 10% in più di quanto sborsato: ad esempio se si spenderanno 10.000 euro, per l’ecobonus al 110 per cento si avrà diritto a uno sconto fiscale di 11.000 euro. Resta però da capire quali aziende aderiranno al bonus e saranno disponibili ad accollarsi lo sconto per poi scaricarlo dalle tasse.

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Caldaia e ai pannelli: cosa rientra nell’ecobonus 2020, i requisiti

Il decreto rilancio individua gli interventi per cui scatta questo credito di imposta con tetti massimi di spesa: in particolare si può richiedere l’ecobonus al 110 per cento per 4 interventi definiti come “trainati” effettuati tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021. Eccoli:

  1. isolamento termico della parte esterna dell’edificio (il cosiddetto “capotto termico”). Le superfici interessate dai lavori devono essere più del 25% del totale della superficie disperdente lorda, per una spesa massima che cambia a seconda del tipo di abitazione
    50.000 euro per le villette unifamiliari o plurifamiliari con accessi indipendenti
    40.000 euro moltiplicati il numero delle unità immobiliari, per gli edifici da due a otto unità immobiliari
    30.000 euro (sempre da moltiplicare per il numero delle unità immobiliari) negli edifici che ospitano più di 8 unità immobiliari
  2. sostituzione della caldaia centralizzata in un condominio con un impianto che sia almeno di classe A, a pompa di calore e sistemi ibridi e geotermici o di microgenerazione, oltre a collettori solari per la produzione di acqua calda. Il tetto massimo di spesa è
    20.000 euro (moltiplicato il numero delle unità immobiliari) per edifici che ospitano da due a otto unità immobiliari
    15.000 euro (moltiplicato il numero delle unità immobiliari) per edifici composti da più di otto unità immobiliari
  3. sostituzione della caldaia in abitazioni unifamiliari con un impianto di classe A o superiore, a pompa di calore e sistemi ibridi e geotermici o di microgenerazione, oltre a collettori solari per la produzione di acqua calda. La spesa massima detraibile è 30.000 euro.
  4. Interventi antisismici previsti dal sismabonus

Il requisito essenziale per richiedere l’ecobonus al 110 per cento è che questi lavori dovranno migliorare la classificazione energetica dell’edificio di almeno 2 classi (o raggiungere quella più alta se si è in classe A3). Inoltre solo si effettua uno dei questi 4 interventi, nell’ecobonus al 110 per cento rientra anche un’altra serie di lavori aggiuntivi, che devono essere fatti insieme ad almeno uno dei lavori principali, in particolare:

  1. installazione di pannelli solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica per un massimo di 48 mila euro (max 2.400 euro per ogni kW di potenza nominale)
  2. l’installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici per una spesa massima di 3.000 euro
  3. miglioramento dell’efficienza energetica dell’abitazione come l’installazione di schermature solari e la sostituzione degli infissi e delle porte, la detrazione sale dal 50 al 110% se gli interventi sono fatti congiuntamente ai lavori trainanti dell’ecobonus specificati sopra.

Secondo la circolare n° 24 pubblicata dall’Agenzia delle Entrate l’8 agosto 2020, nel super ecobonus rientrano anche le spese legate agli interventi, come i costi per i materiali, la progettazione, le perizie e i sopralluoghi.

Come richiedere l’ecobonus 2020 – 2021

Con la pubblicazione dei decreti attuativi del Mise e con la circolare dell’Agenzia delle Entrate vengono poi definite le regole per la cessione del credito di imposta prevista dal super ecobonus al 110 per cento.

Oltre ai normali adempimenti sono necessari anche il visto di conformità e l’asseverazione tecnica, ossia una particolare perizia che riguarda i lavori di efficienza energetica e antisismici per certificare la congruità delle spese. La detrazione al 110% potrà essere chiesta anche dai familiari e dai conviventi del padrone di casa (a patto che non siano in affitto o in comodato d’uso) e da chi sta comprando casa ed ha un mano un preliminare di vendita.

Per la cessione del credito di imposta bisognerà poi presentare online una comunicazione all’Agenzia delle Entrate dal 15 ottobre 2020 e il tax credit potrà essere usato in compensazione con un F24 dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui siano state sostenute le spese per la ristrutturazione.

Ecco i link utili:

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