venerdì, 29 Marzo 2024
- Pubblicità -
HomeSezioniCronaca & PoliticaGiglio, Schettino è ai domiciliari....

Giglio, Schettino è ai domiciliari. Ricerche ferme per mare mosso/ FOTO

Sono di nuovo sospese tutte operazioni di ricerca attorno alla Concordia a seguito di un nuovo movimento della nave. Durante la notte i Vigili del Fuoco hanno lavorato nella parte emersa. Ieri sera, la decisione del gip: Schettino è stato rilasciato e al momento si trova ai domiciliari nella sua abitazione di Meta di Sorrento. Reso noto l'elenco dei dispersi.

-

- Pubblicità -

Di nuovo sospese tutte le operazioni di ricerca e soccorso attorno alla Concordia, naufragata venerdì scorso davanti all’Isola del Giglio. La sospensione è stata decisa a seguito di un nuovo movimento della nave, rendendo difficile e pericoloso il lavoro dei soccorritori. Per giovedì è previsto un peggioramento della condizioni climatiche con venti di libeccio in arrivo dalle Bocche di Bonifacio che potrebbero sollevare onde alte fino a 1 metro, 1 metro e mezzo. I Vigili del Fuoco però hanno lavorato durante la scorsa notte, nella parte emersa del gigante del mare. Intanto Schettino, dopo tre ore di interrogatorio e dopo cinque ore di attesa ha ottenuto gli arresti domiciliari. Adesso si trova nella sua casa di Meta del Sorrento. Ieri sera, la prefettura di Grosseto, ha diffuso la lista dei 29 dispersi, dalla quale vanno tolti però i nomi delle ultime vittime ritrovate.

LA DECISIONE DEL GIP. Il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino, dopo tre ore di interrogatorio e cinque ore di attesa, ha ottenuto gli arresti domiciliari, venendo così scarcerato. Fino a ieri sembrava che sarebbe stato confermato il fermo e l’accusa di omicidio plurimo colposo, naufragio e abbandono della nave. Adesso Schettino si trova nella sua abitazione di Meta di Sorrento, arrivato questa mattina scortato da carabinieri e polizia. Con lui anche la moglie e il fratello. Ad attenderlo invece, una folla di fotografi e cineoperatori.

- Pubblicità -

L’INTERROGATORIO. In udienza ha risposto a tutte le domande del giudice Valeria Montesarchio e dei quattro pm presenti in aula. ”Ero io al comando” della nave quando ha impattato gli scogli, e ”sempre io ho manovrato in emergenza salvando centinaia, migliaia di persone”, ha detto difendendosi dalle accuse. Ha inoltre detto ai magistrati di “non aver abbandonato la nave” e di esser stato impossibilitato a risalire a bordo a causa della forte inclinazione della Concordia. ”La nave dopo l’urto con lo scoglio ha avuto uno sbandamento di 90 gradi. Non potevo risalire sopra”. Ha anche dato spiegazioni sulla scelta della rotta, che ha fatto impattare al Concordia lo scoglio de Le Scole, davanti al Giglio: ”L’abbiamo trovato davanti sul percorso di navigazione”.

LA DIFESA E LE PERPLESSITA’. Schettino ad ogni accusa ha risposto e si è difeso. Poi in serata il suo difensore Bruno Leporatti ha riferito ai giornalisti che ”Non si puo’ mandare in carcere una persona solo perche’ lo chiede l’opinione pubblica che ti considera colpevole” come a sottolineare che non esiste alcun pericolo di fuga e che il carcere non è giustificabile. D’altro lato per, il procuratore capo Verusio ha espresso le sue perplessità a riguardo della decisione presa dal gip ”Non capisco – ha detto dopo aver appreso della mancata convalida del fermo e della scarcerazione – il provvedimento del gip. Sono curioso di leggere le motivazioni, domani insieme agli altri colleghi ne prenderemo atto”. ”C’e’ da capire – ha aggiunto Verusio – perche’ il gip da un lato non ha convalidato il fermo ritenendo che non ce ne fossero gli estremi, mentre dall’altro ha applicato comunque una misura cautelare, quella dei domiciliari. Domani (oggi, ndr) faremo le nostre valutazioni”.

- Pubblicità -

{phocagallery view=category|categoryid=335|limitstart=0|limitcount=0}

 

- Pubblicità -

LE INDAGINI. Le indagini proseguono, mentre il numero dei morti recuperati fino ad resta fermo a 11 e l’elenco dei dispersi non è stato ‘sfoltito’. Schettino verrà anche sottoposto ad esami tossicologici, i prelievi dei capelli e parti di unghie sono già stati fatti, anche se a distanza di quattro giorni, sarà difficile capire se era sotto gli effetti dell’alcool al momento dell’impatto. Ieri ha parlato anche la moglie di Schettino, Fabiola “Sentiamo il dovere di respingere con forza qualsiasi tentativo di delegittimazione della sua figura, invitando a comprendere la sua tragedia ed il suo dramma umano. Molti dei particolari pubblicati, relativi al comportamento del comandante Schettino, sono da verificare”, questo è quanto si legge nel comunicato.

Concordia, salgono a 11 le vittime. Recuperata anche la scatola nera

Cariche esplosive e sommozzatori sulla nave: IL VIDEOCONCORDIA, I VIDEO: 123

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -

Ultime notizie

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -