venerdì, 29 Marzo 2024
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Francesca Fioretti scrive un libro in ricordo di Astori: “Per vivere ancora”

“Quando Astori è morto è stato come uno strato di pelle venuto via”

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“Ho pensato spesso di scrivere la mia storia, la nostra storia. Tutte le volte che ci ho pensato, ho pensato che non avrei saputo da dove iniziare, come andare avanti, come finire. Non è solo perché le cose da dire non sono riducibili a un libro, né lo saranno mai, ma perché il modo — il verso — mi appariva sempre qualcosa di irraggiungibile”.

Sono le parole dell’introduzione del libro di Francesca Fioretti ‘Io sono più amore‘, che uscirà oggi, dove si parla di Davide Astori, il capitano della Fiorentina morto ad Udine il 4 marzo 2018.

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Io sono più amore, la storia di Fioretti e Astori

Fioretti ha scelto di scrivere la sua storia, quella di Davide e della piccola Vittoria rendendo pubblico su Instagram parte dei suoi pensieri, a poche ore dalla condanna a un anno di reclusione inflitta al medico sportivo Giorgio Galanti per omicidio colposo.

“Come possiamo – si legge ancora – dare forma al sentire, quando il sentire è così reale, quando non esiste altro se non il modo in cui ti sta addosso, tra gli organi, nella mente, quando non esiste altro se non questo strato di pelle che è venuto via e ti fa percepire il mondo — i suoi odori, i colori, la luce, la modulazione del suono, la presenza fisica, la sua assenza — come mai lo hai sentito prima? Poi ho capito che non dovevo trovare un modo, che ne avrei comunque tentati molti. Che scrivere è come fare tutte le cose che ogni giorno — per urgenza, necessità, amore e desiderio — ho imparato a fare, da sola, per me stessa, per Vittoria”.

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Come sottolineato da Fioretti “questo libro sarà tante cose, forse non riuscirà a esserne fino in fondo solo una. Raccoglierà il mio mutamento, raccoglierà la mia consapevolezza. Sarà un modo per vivere ancora una volta il distacco, per provare a liberarmi, a librarmi, per andare di nuovo a capo, e stare immobile, a contatto con la rinascita e il dolore. Sarà un modo per rendere giustizia a questa vita a cui chiedo tutto ancora con caparbietà, per trovare un posto al mio immenso amore. Scrivo questo libro per tre persone e due sole ragioni: per Vittoria, per Davide, per me. Per non dimenticare mai nulla. Per vivere ancora. Questa è la mia storia, questa è la stanza dove vi chiedo di sedervi e, nel silenzio, aiutarmi a raccontarla”.

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