venerdì, 29 Marzo 2024
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Profughi a Coltano: presidio e donne incatenate

E' muro contro muro. Presidio ad oltranza davanti all'area di Coltano, vicino Pisa, dove è annunciata l'installazione di una tendopoli per accogliere circa 500 migranti sbarcati a Lampedusa.

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Presidio ad oltranza davanti all’area di Coltano, vicino Pisa, dove è annunciata l’installazione di una tendopoli per accogliere circa 500 migranti sbarcati a Lampedusa. Quattro donne, fra cui l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Pisa, si sono incatenate davanti ai trattori che bloccano la strada di accesso all’ex centro radar statunitense per fermare i lavori.

LA PROTESTA. Dopo il tam – tam di messaggi sul web e via cellulare, dalle sei di questa mattina circa 200 persone stanno partecipando al presidio, che ha visto impegnati anche alcuni sindaci della zona. La nottata è trascorsa tranquillamente e una ventina di persone ha scelto di dormire all’aperto per scongiurare il rischio di un intervento notturno dei tecnici incaricati dalla Prefettura di effettuare operazioni logistiche al campo.

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MURO CONTRO MURO. Ieri il presidente della Regione Enrico Rossi ha presentato al ministro Maroni la proposta Toscana: accogliere gli immigrati in strutture più piccole, diffuse su tutto il territorio regionale e gestite dal volontariato e dalle istituzioni locali. Secondo il governatore la tendopoli a Coltano “è una scelta sbagliata ma il ministro degli Interni Maroni è apparso deciso ad andare per la sua strada, a non prendere neppure in considerazione la nostra idea di distribuire in tutte le province toscane queste persone”.

PER ORA FERMI I LAVORI. Intanto questa mattina una delegazione di abitanti insieme agli amministratori locali, con in testa il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, hanno incontrato il prefetto De Bonis. “Il Prefetto ha detto che per ora i lavori non possono cominciare – ha riferito il primo cittadino  – perchè mancano le ordinanze necessarie”.

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