giovedì, 28 Marzo 2024
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Renzi stile Obama: ”Il meglio deve ancora venire” alla Leopolda

Sarà proprio la frase pronunciata dal presidente Usa dopo la sua rielezione il titolo della terza edizione della Stazione Leopolda, al via giovedì prossimo. E intanto i camper si ''moltiplicano'': sono 46 quelli dei volontari in giro per l'Italia.

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Nel segno di Obama. Matteo Renzi ”prende spunto” dal rieletto presidente degli Stati Uniti per lanciare la terza edizione della Leopolda, che partirà giovedì prossimo per terminare sabato. Come si chiamerà l’evento? “Il meglio deve ancora venire”, proprio una delle frasi pronunciata a caldo da Obama. Ad annunciarlo è lo stesso Renzi nella sua ultima e-news.

OBAMA. “Barack Obama – scrive Renzi – vince nonostante una delle crisi economiche più drammatiche vissute dagli Stati Uniti. E dice la cosa più di sinistra di tutte: il meglio deve ancora venire. Già, perché se sei progressista il futuro è un piacere, una sfida, un’opportunità. Non una minaccia. Non una pattumiera. I democratici americani segnano una strada. Spero che anche noi saremo capaci di percorrerla”.

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CAMPER. Renzi poi torna a parlare del suo tour in Italia. “Il viaggio in Italia ha toccato tutte le province. Qui le ultime tappe in Sicilia, dove abbiamo raggiunto luoghi simbolici: da Piazza Armerina alla “Pozzallo” di Giorgio La Pira, dai cento passi di Peppino Impastato fino alla Marsala dello sbarco dei Mille). Il camper si ferma per qualche giorno, dunque. Ma adesso tocca a voi. In molte città i volontari stanno tirando fuori dal garage i camper di qualche amico. Lo attrezzano graficamente (chi vuole può chiedere un aiuto su come fare a [email protected]). E iniziano a girare comune per comune, mercato per mercato, frazione per frazione. Per adesso sono 46 i camper che stanno girando in tutta Italia. Spero che arriveremo a quota 100 entro la Leopolda!”, scrive ancora il dindaco.

PRIMARIE. Il pensiero ora è al 25 novembre, giorno delle primarie. “Nei venti giorni che rimangono – dice Renzi – dobbiamo mettere in campo tutto il futuro che abbiamo. Tutto il futuro di cui siamo capaci. Tutto il futuro di cui l’Italia ha bisogno. Speravamo di poterlo fare con una gigantesca battaglia di idee, ma per come sono andate le cose occorre anche una capillare organizzazione. Già, perché il voto è facile e segreto (e non potrebbe essere diversamente alla luce del dettato costituzionale). Ma le procedure di registrazione sono studiate unicamente per rallentare e complicare. E mi fa molto piacere che ormai se ne siano accorti anche tanti amici che vogliono del tutto legittimamente votare Bersani e che hanno iniziato a condividere gli stessi dubbi che noi abbiamo espresso ormai da qualche settimana. Questo, delle regole, è stato proprio un pasticcio che ha dato il segno della paura: ma come puoi governare una crisi spaventosa se ti fai impaurire dal voto dei diciassettenni?”.

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