giovedì, 28 Marzo 2024
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Dopo quanto fare la terza dose. Quanti mesi devono passare: 5 o 6?

Una nuova circolare del Ministero della Salute fissa quanti mesi devono passare per fare la terza dose di vaccino anti-Covid

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Cambiano le regole su quanti mesi devono passare perché si possa fare la terza dose di vaccino anti-Covid: da quando entra in vigore la nuova circolare del Ministero della Salute questo lasso di tempo diminuisce. Al momento chi ha più di 40 anni o è un soggetto fragile può sottoporsi all’ulteriore richiamo. Per capire dopo quanti mesi fare la terza dose (5 mesi, 6 mesi oppure 28 giorni) dobbiamo innanzitutto distinguere due tipi di richiamo: dose addizionale e dose booster.

Aggiuntiva e booster, la differenza: quanti mesi devono passare per la terza dose di vaccino

La terza dose è definita come “addizionale” o “aggiuntiva” per le persone molto fragili che hanno avuto una risposta solo parziale al primo ciclo di vaccino anti-Covid. Si tratta di pazienti sottoposti a trapianti di organo o con il sistema immunitario fortemente compromesso a causa di patologie o di farmaci immunosoppressori, come quelli anti-tumore. In sostanza questa nuova iniezione serve a raggiungere un buon livello di protezione.

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Dopo quanto tempo fare la terza somministrazione del vaccino: ecco la differenza tra la dose aggiuntiva e quella booster, perché gli esperti hanno fissato quanti mesi devono passare a seconda della situazione di salute. Esclusivamente per i pazienti con una risposta immunitaria fortemente compromessa la terza dose, detta appunto “aggiuntiva” o “addizionale”, deve essere fatta già dopo 28 giorni dalla seconda iniezione. Le categorie sono specificate in questa circolare del Ministero della Salute (pdf).

Dopo quanto tempo fare la terza dose booster: quanti mesi devono passare, 5 o 6?

Situazione differente invece per la cosiddetta dose booster che serve a potenziare la risposta immunitaria di soggetti sani o con patologie che non hanno compromesso l’efficacia del vaccino. Secondo gli ultimi studi, il livello di anticorpi contro il coronavirus inizia ad abbassarsi quando sono trascorsi 180 giorni dal richiamo. L’iniezione booster è necessaria per ripristinare e mantenere nel tempo un buon livello di copertura immunitaria contro il virus.

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Finora era raccomandato fare l’iniezione booster dopo 6 mesi dalla conclusione del ciclo primario, ma dal 24 novembre questo lasso di tempo viene accorciato. Secondo quanto previsto da una nuova circolare del Ministero della Salute che sarà pubblicata oggi in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore domani, si potrà fare la terza dose di vaccino dopo 5 mesi dalla seconda somministrazione (o dalla prima nel caso di Johnson & Johnson). Questo periodo vale per tutti i tipi di vaccino somministrato durante il ciclo primario: Pfizer, Moderna, AstraZeneca o Johnson & Johnson.

La novità è stata introdotta, si legge nelle circolare, “Tenuto conto dell’attuale condizione di aumentata circolazione virale e ripresa della curva epidemica e in un’ottica di massima precauzione“.

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Quando si può fare la terza dose di vaccino anti-Covid

Ad oggi in Italia possono fare la terza dose gli over 40, i soggetti fragili, il personale sanitario, gli ospiti delle Rsa e tutte le persone che hanno ricevuto il monodose Johnson & Johnson, indipendentemente dall’età. Dal 22 novembre scorso, secondo la circolare del commissario all’emergenza Francesco Figliuolo, agli over 60 si sono aggiunte anche le persone dai 40 ai 59 anni.

Per la terza dose vengono usati solo i vaccini Pfizer o Moderna. Dopo la dose aggiuntiva e booster la certificazione verde è prorogata e dura altri 12 mesi, ma presto il nuovo decreto sul super green pass potrebbe abbassarne la validità a 6 o a 9 mesi dal richiamo.

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