sabato, 20 Aprile 2024
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Toscana a rischio zona gialla, da quando? La situazione oggi

I dati sui contagi e lo spettro di nuove restrizioni anti-Covid. Alcune regioni scivolano verso la zona gialla: qual è la situazione della Toscana? Giani: "Dopo il 30 settembre, i non vaccinati fuori dai luoghi pubblici"

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Da quando sono risaliti i contagi di Covid-19, la Toscana è rimasta fuori dalla lista delle regioni a rischio zona gialla: le restrizioni (seppur minime rispetto alla fascia bianca) non torneranno nell’immediato, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre 2021. I numeri dei contagi rimangono però sotto la lente di ingrandimento: nell’ultima settimana la media regionale oscilla tra i 600 e i 700 nuovi casi al giorno.

Sicilia e Sardegna sono le due regioni più a rischio, la Toscana resta bianca tra il 30 agosto e il 6 settembre, ma monitora la situazione per non scivolare verso la zona gialla durante il mese di settembre. E la Regione punta tutto sui vaccini aprendo da lunedì 30 gli hub senza prenotazione, per chi deve ancora fare la prima dose. Intanto il governatore Eugenio Giani va giù pesante contro chi non aderisce alla campagna di immunizzazione, minacciando di lasciare fuori dai luoghi pubblici, dopo il 30 settembre, le persone che non si sottoporranno al vaccino.

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Quando si passa in zona gialla: le regole e i parametri

Per capire da quando la Toscana corre il rischio di diventare zona gialla, vanno presi in considerazione i parametri per il cambio di colore, in base alle regole stabilite dal decreto del 23 luglio scorso. Con il provvedimento il governo ha introdotto dei correttivi includendo tra gli indicatori da tenere sotto controllo anche i ricoveri, per evitare restrizioni se il sistema sanitario non è sotto pressione.

Ecco quando si cambia colore: con un incidenza settimanale dei contagi di Covid-19 superiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti, la regione diventa gialla se i ricoveri superano il 15% dei posti letto disponibili in area medica non critica e, allo stesso tempo, se il tasso di occupazione nelle terapie intensive è superiore al 10%.

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Da quando la Toscana è a rischio zona gialla: i dati sui contagi

Da tre settimane il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha tinto di rosso la Toscana nella sua mappa, che però non influisce sui cambi di colore italiani, ma dà solo indicazioni ai viaggiatori riguardo ai rischi legati al Covid.

La Toscana oggi è sotto i valori limite che fanno scattare il passaggio da zona bianca a gialla: secondo l’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità è tra le 11 regioni italiane a rischio basso per il Covid. L’attenzione però rimane alta per le terapie intensive, occupate al 8%, in aumento dell’1% tra il 25 e il 26 agosto, dice Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari. In questo caso non va superato il 10%. Sotto controllo il secondo parametro in base al quale si decide l’eventuale passaggio in zona gialla della Toscana: i posti letto Covid negli ospedali sono occupati all’8%, mentre il valore limite è del 15%.

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“Noi oggi occupiamo poco più di 400 posti in ospedale, quando per il Covid ne abbiamo a disposizione più di 5.000 – ha spiegato il presidente della Regione Eugenio Giani, parlando con i giornalisti il 27 agosto – Poi, certo, sono preoccupato, lo sarò finché ci sarà una diffusione del Covid. È comunque un virus diverso. In passato con 700 contagi avevamo 70 persone in ospedale, oggi ne abbiamo 18″.

Cosa si può fare se la Toscana torna in zona gialla: le regole

Di fatto un’eventuale retrocessione non comporterebbe cambiamenti eccezionali riguardo alle regole anti-Covid. La differenza tra la zona bianca e la gialla sta soprattutto nell’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Non sono previste chiusure di attività o restrizioni agli spostamenti da e verso altre regioni bianche e gialle. Qui spieghiamo nel dettaglio cosa si può fare in zona gialla.

Dal 30 settembre i non vaccinati fuori dai luoghi pubblici?

In Toscana le persone non vaccinate sono circa un milione, ha fatto sapere Giani. La metà non potrà essere sottoposta all’immunizzazione: si tratta di under 12 o soggetti affetti da patologie e allergie particolari. Il governatore punta il dito contro l’altro 50%. “Il nostro è un atteggiamento di assoluto rispetto fino al 30 settembre, dopo tiriamo le somme della nostra campagna vaccinale e chi non ha fatto il vaccino non ha più scuse”, ha detto.

Poi ha rincarato la dose: “Dopo quella data, chi non ha fatto il vaccino sta a casa: queste persone non si provino a venire nei luoghi pubblici perché la loro non vaccinazione per scelta è una cosa inconcepibile nell’economia e nell’interesse di una comunità che vuole superare l’emergenza sanitaria”.

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