venerdì, 29 Marzo 2024
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Ganz: “Sarà la Fiorentina di Camporese, Ljalic, Babacar e Carraro” VIDEO

Maurizio Ganz ha trascorso pochi mesi nella Fiorentina ma conosce bene la piazza e lancia un appello ai tifosi: “So che è difficile non sognare per i sostenitori viola ma ora è il momento di compattarsi”. Sarà la Fiorentina dei giovani, Camporese? Un talento. ESCLUSIVA IL REPORTER.IT

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Maurizio Ganz ha trascorso pochi mesi nella Fiorentina ma conosce bene la piazza e lancia un appello ai tifosi: “So che è difficile non sognare per i sostenitori viola ma ora è il momento di compattarsi”.
Spiegati meglio.
“La Fiorentina è una bella squadra, ma sta attraversando un momento difficile. So che i tifosi pagano il biglietto, è molto loro la ‘squadra’ ma proprio per quello non credo che sia il momento di alimentare polemiche nocive”.
Cosa faresti se fossi in loro…
“Guarderei il bicchiere mezzo pieno. La Fiorentina quest’anno ha lanciato Camporese, Ljalić, Babacar, Carraro: è la Fiorentina del futuro”.
Quale ti piace maggiormente?
“Camporese e Ljalic possono diventare dei grandi”.
E se uno vedesse il bicchiere mezzo vuoto?
“Potreidirti che non è più la Fiorentina di Batistuta, Chiesa, Rui Costa,Toldo, Edmundo ovvero quella dei grandi campioni…ma sono cicli. I Della Valle hanno benissimo in questi anni”.
Mihajlovic è l’allenatore giusto?
“Si dovrebbe valutare l’anno prossimo. Questa stagione è particolare: Udinese e Napoli che spaventano Milan e Inter. L’Udinese in particolare
fa un calcio stupendo. Non solo la Fiorentina è in difficoltà dellegrandi… Dico solo che ci vorrebbe più cultura sportiva, come all’estero, per commentare l’operato di un allenatore. Ci vuole pazienza, ripeto Sinisa ha lanciato giovani dalla Primavera…apettiamo.”
Quali squadre vedi favorite nei prossimi anni?
Milane Inter, poi metterei molte squadre allo stesso livello. Chi azzecca il campionato arriva in alto, tra queste squadre c’è anche la Fiorentina”.
Campionato più facile o più difficile rispetto agli anni scorsi?
“Più difficile, molto livellato. Ma siamo indietro tatticamente, tecnicamente rispetto a molti campionati. Dobbiamo lavorare sul settore
giovanile e avere tanta più pazienza. Dobbiamo ripartire, rinascere”.
Rinascerà la Fiorentina?
“Dobbiamo aspettare, il settore giovanile è ottimo. Io lavoro in quello del Milan e vi posso assicurare che ci sono ottime basi: la parola d’ordine è
calma”.

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CARRIERA. Esordisce nella Sampdoria il 14 settembre 1986, diciassettenne, dopo essere cresciuto nelle giovanili blucerchiate. Nella stagione 1988-1989 gioca con il Monza in Serie B, passando poi al Parma e al Brescia, dove rimane due stagioni vincendo con 19 gol il titolo di capocannoniere della Serie B nel 1991-1992. Si trasferisce a Bergamo nell’estate 1992 e con la maglia nerazzurra dell’Atalanta resta per tre stagioni. Dopo il campionato di Serie B del 1994-1995 viene acquistato dall’Inter, dove disputa due stagioni segnando 13 gol nella prima e 11 nella seconda. Segna anche 10 gol in 16 partite nelle coppe europee (vincendo la classifica marcatori della Coppa Uefa nell’edizione 1996-1997) e 3 gol in 14 partite in Coppa Italia che gli valgono di diritto il soprannome “El segna semper lu” (in
italiano “Segna sempre lui”). A metà della stagione 1997-1998 la società di Massimo Moratti lo cede ai “cugini” del Milan nel dicembre
1997. Pochi giorni dopo segna uno dei 5 gol con cui i rossoneri travolgono l’Inter nel derby d’andata dei quarti di finale di Coppa Italia (match vinto dal Milan per 5-0). L’anno successivo vince lo scudetto sotto la guida di Alberto Zaccheroni, segnando 4 gol in 20 partite di campionato, tutti decisivi per la conquista del titolo in volata sulla Lazio. Tra questi uno nella vittoria sul Parma – dove in contropiede salta i due futuri campioni del mondo Fabio Cannavaro e Gianluigi Buffon – uno contro la Sampdoria con deviazione determinante di Castellini al 94′ minuto ed il sofferto pareggio ottenuto a Piacenza sempre allo scadere. Nel dicembre 1999, in Milan-Atalanta 3-0 di Coppa Italia, disputa la sua ultima partita in rossonero. La voglia di giocare costantemente lo porta a lasciare il Milan per passare al Venezia. In
laguna viene impiegato in maniera più continua, e totalizza 8 gol in 19 partite. Tenterà poi nuovamente l’avventura bergamasca, ma senza il
successo della prima volta (2000-2001, con 5 gol in 24 partite). Ad ottobre 2001 passa alla Fiorentina, con cui segna 2 gol in 15 partite.
Nel 2003 torna a giocare fra i cadetti e con 11 gol contribuisce alla riconquista della Serie A dell’Ancona, e nel successivo torneo 2003-2004
la squadra termina la stagione con un’immediata retrocessione. Dopo il campionato 2004-2005 disputato fra le file del Modena si trasferisce in
Svizzera, nel campionato di Challenge League, fra le file del Lugano. In Svizzera realizza 8 marcature. A 38 anni torna in Italia, giocando il
campionato 2006-2007 nella Pro Vercelli, iscritta al campionato di Serie C2 – girone A, con la quale conquista l’ottavo posto in campionato e,
con le ultime 10 reti, termina la carriera.

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