venerdì, 29 Marzo 2024
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Rosetti lancia il Milan, i viola in silenzio stampa

L'ennesima vergogna. Quella vista ieri al Franchi è l'ennesima pantomima di questa stagione. Questa volta l'attore protagonista non è Ovrebo, ma Roberto Rosetti da Pecetto Torinese. Bisognava dare una botta di vita al campionato. Riaprirlo, renderlo nuovamente interessante dal predominio interista.

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La vittima sacrificale giusta? La Fiorentina, naturalmente. Prima l’Uefa, poi l’Aia. Due sconfitte, identiche nel risultato e negli errori degli arbitri. Nonostante su Rosetti la Fiorentina si fosse già espressa lo scorso anno attraverso la voce del patron Diego Della Valle, il buon Collina non ci ha pensato su due volte nell’assegnare una sfida così delicata al fischietto torinese.

Un’altra volta una partita rovinata da fattori esterni. Perchè la Fiorentina aveva messo sotto il Milan per tutto il primo tempo, e dopo il pareggio rossonero i viola avevano provato l’affondo finale. Tutto inutile quando non viene concesso un rigore così limpido. E oltre al danno la beffa negli ultimi istanti di gara, con Pato che punisce la Fiorentina per l’ennesima volta.

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Più che giustificato, per i viola, il silenzio stampa a fine partita. Parla solo il Diego Della Valle, che promette di alzare la voci nelle sede opportune: “Abbiamo deciso per il silenzio stampa altrimenti bisognava dire cose pensanti e noi non vogliamo fare queste cose. Situazioni di questo tipo possono solo demotivare l’ambiente. Noi da una vita ci sforziamo per rinforzare la squadra e negli ultimi anni siamo arrivati sempre in Champions, dobbiamo rimanere calmi poi ci faremo sentire noi nelle sedi opportune, noi come dicono a Roma abbiamo già dato. Se ci toccano la squadra poi e come se toccassero noi. Questa sera gran bella partita dei ragazzi con l’orgoglio che volevamo. Nel calcio ci sta di incappare in certe situazioni, io farei fatica a pensare che ci prendono in giro pensando che possa portargli giovamento, ma se c’è qualche tifoso che pensa di poter gestire meglio questa situazione si faccia avanti. Noi siamo dispiaciuti come i nostri tifosi con la differenza che noi abbiamo l’obbligo di dirigere una società che deve andare avanti, non possiamo permetterci scatti d’ira. Il mio allenatore si chiama Prandelli, andiamo a Roma a vincere. La Primavera in campo a Roma? Ancora è troppo presto”.

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