sabato, 20 Aprile 2024
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Una Fiorentina rivoluzionata batte il Milan

La Fiorentina di Paulo Sousa sorprende e batte un Milan acerbo e un po’ molle al debutto il campionato. Freschezza ed una nuova mentalità vincente alla base del successo, per 2-0 (Alonso, Ilicic), dei viola

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La Fiorentina vince 2-0 la prima gara del torneo 2015/2016 contro un Milan lento ed impacciato. I viola approfittano dell’espulsione di Rodrigo Ely, che costringe i rossoneri a giocare in 10 dal 37’ del primo tempo, e mostrano un gioco vivace e intraprendente conquistando i primi tre punti. Paulo Sousa, a differenze di quanto fatto vedere nel corso della preparazione per il campionato, schiera una difesa a tre con Tomović, Roncaglia e Rodriguez davanti a Tatarusanu; nella linea a quattro di centrocampo sulle fasce agiscono Gilberto e Alonso con al centro Borja Valero e Badelj; davanti Ilicić e Bernardeschi supportano l’unica punta Kalinić. Joaquin, che tanto ha fatto discutere nelle ultime settimane, non è stato convocato neanche in panchina ma, direttamente in tribuna pare per un problema fisico. Mario Suarez, molto atteso dal primo minuto, è entrato solo nel secondo tempo quando ha fatto il suo esordio in maglia viola anche Astori. Dall’altra parte Mihajlović conferma la squadra che aveva vinto a Perugia in Coppa Italia schierando Diego Lopez tra i pali, i centrali Ely e Romagnoli con Antonelli e De Sciglio sulle corsie laterali; nel rombo di centrocampo De Jong agisce davanti alla difesa, le mezzali sono Bonaventura e Bertolacci con Honda dietro alla coppia Bacca-Luiz Adriano.

 

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Primo Tempo

 

La Fiorentina domina il campo fin dai primi minuti con Ilicić che dopo sei minuti prova a superare con un pallonetto da fuori area Diego Lopez ma il portiere rossonero para. Il Milan prova ad affacciarsi con Bonaventura e poi con Bacca senza mai però impensierire Tatarusanu. L’occasione più ghiotta del primo tempo arriva intorno al ventesimo a Kalinić che, lanciato verso la porta avversaria da Bernardeschi, spreca sparando tra le braccia di Diego Lopez. Sul rovesciamento di fronte ci prova Bonaventura che di testa schiaccia troppo alto. Roncaglia e Luiz Adriano vanno un paio di volte a contatto e il difensore argentino viola viene ammonito dopo una dura entrata sul numero nove milanista. Al 36’ l’episodio che cambia la partita con Rodrigo Ely che tocca da dietro Kalinić e, già ammonito in apertura di match per un episodio simile, viene espulso da Valeri. Sulla punizione assegnata agli uomini di Sousa è Alonso a trovare la rete con un gioiello che si insacca sotto l’incrocio. Mihajlović, con la sua squadra costretta a giocare in dieci, deve inserire Zapata al posto di Honda ma la Fiorentina insiste con Bernardeschi che riceve un cross in area anticipando Diego Lopez ma non riesce a trovare la porta.

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Secondo Tempo

 

E’ Ilicić il protagonista della ripresa. Lo sloveno prima sbaglia una facile occasione davanti a Diego Lopez calciando sul petto del portiere, poi si fa perdonare scappando sulla linea di fondo a Romagnoli che affonda il tackle facendo fischiare all’arbitro Valeri un calcio di rigore. Ilicić va sul dischetto e batte Diego Lopez. E’ il 2-0 che taglia le gambe al Milan e consegna i primi tre punti alla Fiorentina. Ci provano Luiz Adriano e poi Bonaventura che reclama anche un calcio di rigore ma la stanchezza ha il sopravvento. Applausi per Paulo Sousa, Mihajlovic ha ancora tanto lavoro da fare.

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L’allenatore

 

Ai microfoni Pauolo Sousa ha spiegato come ha deciso di rivoluzionare la squadra. “Cerco di contare su tutti gli elementi a disposizione. In ogni partita trasferiamo tutte le nostre qualità, questo è molto positivo. Concentrazione perfetta per un risultato perfetto, contro una squadra di grandissime qualità collettive. È un grande risultato. Cerco sempre di guardare i miei giocatori, di capirli e di cercare di raggiungere il massimo con loro. Ho scelto Kalinić perché ha già il ritmo partita e dà profondità, capisce bene il gioco, di conseguenza l’ho preso in considerazione per questa partita. Bernardeschi e Ilicić stanno lavorando benissimo, hanno intensità e mobilità, grande continuità in queste caratteristiche e fame di fare bene”.

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