mercoledì, 24 Aprile 2024
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Che cos’è e a cosa serve un Cloud ibrido?

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All’interno del panorama dei cloud computing troviamo il cloud ibrido, una tipologia che combina l’infrastruttura locale di un cloud privato con quello pubblico e consente di spostare dati, file e informazioni tra i due diversi ambienti.

Il cloud ibrido si è diffuso velocemente all’interno delle imprese, perché permette di soddisfare i requisiti normativi relativi ai dati e di sfruttare al meglio l’investimento aziendale effettuato nella tecnologia.

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Ci sono diverse caratteristiche di base che troviamo in qualsiasi cloud ibrido:

  • Deve essere in grado di connettere più dispositivi tramite la stessa rete;
  • Un cloud ibrido deve saper consolidare le risorse IT;
  • Deve essere scalabile e consentire il provisioning di nuove risorse in modo rapido;
  • Un Hybrid Cloud deve poter consentire lo spostamento dei progetti di lavoro tra gli ambienti;
  • Deve poter integrare uno strumento di gestione unico;
  • Deve saper orchestrare tutti i processi mediante l’automazione.

Scopri gli approfondimenti sui cloud ibridi con Azure Stack e continua a scorrere questo articolo per scoprire la definizione, il funzionamento e i vantaggi di questa soluzione.

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Definizione, funzionamento e vantaggi del cloud ibrido

Un cloud ibrido è un ambiente di cloud computing che può utilizzare uno o più cloud pubblici e privati, nonché delle soluzioni di terze parti. Permette una gestione delle risorse totalmente dinamica e flessibile, attingendo ai dati, alle app e alle informazioni tra cloud pubblico e privato, in base alle esigenze.

Un cloud ibrido è in grado di sfruttare al meglio le logiche del pay per use e dell’As a Service. Ogni organizzazione, in base alle proprie esigenze, può programmare la propria combinazione ideale modulando all’interno della piattaforma un Software Defined Data Center.

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Il funzionamento di un cloud ibrido è molto simile a quello dei cloud pubblici e privati: funziona attraverso reti locali, rete private virtuali o mediante wide area network. Attraverso le API (Interfacce di programmazione delle applicazioni) è in grado di connettere più computer e mediante tecnologie di virtualizzazione o software Defined storage ed è in grado di astrarre le risorse e raggrupparle in data lake.

Le risorse sono assegnate agli ambienti attraverso un software di gestione e in ogni ambiente possono essere eseguite le applicazioni, il provisioning on demand e tutte le principali attività.

I principali vantaggi offerti dal un cloud ibrido

Un sistema cloud ibrido è in grado di offrire alle imprese diversi vantaggi, a partire da una maggiore flessibilità e dinamicità, fino ad una maggiore sicurezza e conformità dell’utilizzo dei dati.

Il cloud ibrido permette alle aziende di ridimensionare l’infrastruttura locale e pubblica in modo semplice e veloce, ogni qualvolta si assiste ad una variazione della domanda di elaborazione e calcolo, senza dover concedere a terze parti l’accesso alla totalità dei dati.

La possibilità di elaborare carichi di lavoro nel cloud, mantenendo i dati altamente sensibili all’interno del proprio datacenter, permette alle organizzazioni di soddisfare i requisiti normativi e la sicurezza dei dati sensibili dei clienti.

Possiamo riassumere i principali vantaggi di una piattaforma cloud ibrida in questo elenco:

  • Le imprese possono mantenere la propria infrastruttura privata per carichi di lavoro riservati che necessitano di una bassa latenza;
  • Maggiore flessibilità, con la possibilità di sfruttare le risorse dei cloud pubblici;
  • Convenienza economica, perché grazie alla scalabilità nel cloud pubblico è possibile pagare una potenza di calcolo aggiuntiva solo al momento del bisogno.

 

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