sabato, 23 Novembre 2024
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A Firenze la personale di Adrian Paci

Dal fluire del fiume ai flussi migratori. A Firenze sbarca la prima personale toscana di Adrian Paci, ''Di queste luci si servirà la notte'', tra opere inedite e video-installazioni

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L’acqua come metafora di movimento, flusso, ma anche possibilità di azione e reazione. Questa l’idea che Adrian Paci ha sviluppato, partendo dall’Arno, per dare vita a “Di queste luci si servirà la notte”, prima personale toscana dell’artista albanese (curata da Valentina Gensini), dall’11 novembre 2017 all’11 febbraio 2018 al Museo Novecento, a Le Murate. Progetti Arte Contemporanea e nei comuni di Pelago e Montelupo Fiorentino, co-produttori dell’evento.

In mostra una ventina di opere distribuite nelle varie sedi espositive (il corpus più importante è al Museo Novecento) che vedono alcuni lavori inediti accanto ad una selezione di opere.

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I temi della mostra di Adrian Paci

Una raccolta di lavori che vede al centro i temi della migrazione, dell’identità e del flusso, sviscerati con intensità e poesia dall’artista, che ha molto a cuore questi soggetti. Rintracciando storie personali e richiamando alla mente fatti e trasformazioni della storia recente, Paci pone al centro la migrazione e la mobilità come una condizione ontologica dell’uomo, molto attuale nell’epoca odierna in cui i concetti  stessi di casa e di identità (culturale, politica e sociale) sono continuamente messi in discussione.

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“Il progetto di Adrian Paci parte da lontano – spiega Valentina Gensini – sono due anni che lavoriamo insieme, instaurando un rapporto privilegiato con la città e con il fiume. Quest'anno Paci è tornato per produrre una performance ed un video inediti: il poetico passaggio notturno di una barca sul fiume, sinuosa come una medusa con dieci tentacoli luminescenti (particolari fibre ottiche), ha indagato l'archeologia del fiume, con il flusso che nasconde e rivela, tradisce e risignifica”.

Le location fiorentine: Museo Novecento e Murate

Al Museo Novecento Paci arrivano 3 opere inedite, due delle quali – esposte nella Sala Grande – vedranno il grande scheletro di un'imbarcazione accompagnato dalla rielaborazione video dell'azione da cui prende il nome la mostra. Accanto a questi lavori una selezione di opere tra video, pitture e fotografie che in alcuni casi dialogano con le opere della collezione permanente.

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A Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, la mostra si sviluppa tra la sala Colonne e gli spazi dell'ex carcere duro dove, oltre alle opere di Paci, sono visibili i lavori di tre giovani artisti residenti in Toscana selezionati direttamente dall'artista.

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