Nuova guida al timone del Museo Novecento, che dall’inizio di questo anno passa alla direzione artistica di Sergio Risaliti, storico e critico d’arte già curatore e ideatore di alcune delle mostre e degli eventi culturali più celebrati e discussi degli ultimi anni (Da Ytalia al Forte Belvedere a Urs Fisher, Jan Fabre e Jeff Koons in piazza della Signoria, solo per citarne alcune).
“Quella del Novecento è una sfida importante – ha detto Risaliti a Il Reporter -. L’obiettivo più ambizioso è quello di abbattere la staticità di cui soffre oggi il Museo. Deve diventare un laboratorio assai più dinamico, più vitale, in cui il visitatore possa entrare e possa tornare richiamato da una serie di attività che si generano costantemente all’interno dei suoi spazi. È un luogo importante, in una piazza straordinaria, lungo una direttrice che lo lega al cuore del centro storico e ai musei più importanti della città. C’è un grande potenziale”.
Arte ma non solo. Didattica e mediazione culturale saranno (e sono già adesso, grazie al lavoro dell’associazione Mus.e) i fiori all’occhiello della proposta culturale del Novecento, perché “uno degli step fondamentali passa certamente dalla formazione del pubblico che intendiamo intercettare. Fiorentini quindi, ma anche turisti. C’è materiale a sufficienza per soddisfare varie tipologie di pubblico. E poi progetti ambiziosi per uno spazio impegnativo ma bellissimo, che merita di essere valorizzato”.
A breve verrà presentato il nuovo programma espositivo e gli eventi collaterali, che continueranno ad albergare tra le mura del complesso delle ex leopoldine: collezionismo privato, il disegno degli scultori nel Novecento, una diversa concezione museologica per quanto riguarda le collezioni municipali, focus dedicati ai grandi protagonisti del Novecento italiano e non, interventi site specific di giovani artisti e altro ancora cercando di far funzionare il Museo come palestra e laboratorio per studiosi, curatori, critici e artisti.
Residenze d’artista e viaggi immaginari: Le Murate nell’era Gensini
Mostre internazionali, residenze d’artista, collaborazioni con i più importanti istituti culturali
fiorentini e non solo. E poi una sequenza di visite guidate e laboratori aperti a tutti, da 0 anni in su, per avvicinare tutti (ma proprio tutti) all’arte contemporanea.
È questo lo spirito con cui comincia il 2018 de Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, spazio aperto alla città in un luogo che è stato troppo a lungo sinonimo di reclusione. È così che, nelle intenzioni del suo direttore artistico, Valentina Gensini, Le Murate diventano sempre più luogo di condivisione, apprendimento e connessione con i nuovi linguaggi del contemporaneo.
“Attraverso il corpus di iniziative in programma, che crescono di anno in anno – ha detto Valentina Gensini – facciamo in modo che le mura di questo complesso parlino a chi avrà voglia di ascoltarle”.
Parlano attraverso le voci degli artisti che vengono ospitati per le residenze – oltre 300 nel 2017 – e le mostre (fino all’11 febbraio la personale di Adrian Paci “Di queste luci si servirà la notte” e poi dal 15 febbraio al 16 marzo “Viaggio Immaginario”, installazione dell’importante artista camerunense Barthélémy Toguo; e ancora, confermata la pluriennale collaborazione con il Korea Film Festival a fine marzo e la mostra “Il tempo della discrezione” di Lisa Batacchi che a primavera inoltrata porterà un intenso racconto sulla Mongolia).
Ma non è tutto, Le Murate parlano anche a chi ha voglia di fermarsi solo al piano terra, nella Sala riviste, dove è possibile sfogliare gratuitamente una selezione dei più importanti magazine di arte, architettura, fotografi a e design o partecipare alle visite guidate settimanali al complesso, comprese le celle dell’ex carcere duro, e ai laboratori tematici Murate Art Lab, che invogliano a conoscere e a capire l’arte più da vicino.
Info e dettaglio iniziative: