Negli stessi mesi del 2009 le scelte last minute fecero registrare un importante incremento dei flussi che attenuò i forti cali dei mesi precedenti. Secondo Massimo Biagioni — presidente del CST — “la crescita è stata favorita anche dalle intense campagne promozionali di advance booking degli imprenditori regionali, con un’ampia offerta di servizi e di tariffe per tutti i segmenti di mercato”.
SETTORE ALBERGHIERO. Il settore alberghiero registrerà i risultati migliori (+2,2%) e per quelli a 4-5 stelle si preannuncia un periodo di buon recupero (+3,2%), mentre le altre categorie dovrebbero segnare una crescita più contenuta. Da sottolineare che gli alberghi di categoria superiore hanno diminuito i prezzi, portandoli quasi ai livelli di quelli proposti dalle categorie inferiori, pur garantendo standard di servizio migliori.
ARIA PAERTA. Risultati meno positivi si attendono invece per il turismo all’aria aperta (-1%), cioè i campeggi e gli agriturismi, anche se potrebbero recuperare nelle due settimane centrali di agosto. Queste strutture negli stessi mesi del 2009 segnarono un aumento del +1,5%. Le località balneari restano le mete preferite dei turisti che hanno scelto la Toscana: la crescita del bimestre dovrebbe attestarsi al +1,1%.
CITTA’ D’ARTE. Una ulteriore crescita si dovrebbe registrare anche nelle città d’arte (+1,5%), mentre una sostanziale stabilità dovrebbero registrare la montagna e le località termali. In flessione, per ora, le aree della campagna-collina.
Il flusso del mese di agosto sarà composta per circa il 63% da italiani, che rispetto allo scorso anno dovrebbero aumentare del +0,7% circa. Per gli arrivi dall’estero gli intervistati segnalano un recupero delle prenotazioni del +1,4%, in particolare nelle aree balneari e nelle città d’arte.
SARANNO OLTRE 1,5 MILIONI. Degli oltre 1,5 milioni di turisti che nel mese di agosto trascorreranno un periodo di vacanza in Toscana, il 40% si riverserà sulla costa, il 35% visiterà le città/centri d’arte, oltre l’8% si dirigerà verso le località termali, il 7% nelle aree di campagna-collina, il 3,4% in montagna e il 6% nelle località ad altro interesse turistico.