Le ricadute al suolo dei fumi non hanno prodotto “conseguenze ambientali e sanitarie significative”. È quanto emerso dalle analisi Arpat effettuate a seguito dell’incendio che si è sviluppato il 20 luglio 2022 alla periferia di Firenze nella zona di Mantignano est, sull’argine sinistro dell’Arno, non lontano dal Poderaccio, dall’Argingrosso e dall’Isolotto: le fiamme hanno provocato un’alta colonna di fumo nero visibile da buona parte della città. Sul posto sono intervenuti tre mezzi dei vigili del fuoco, con venticinque persone, che hanno domato il rogo nel giro di un’ora e mezzo.
Le causa dell’incendio a Firenze, tra via dell’Isolotto e via del Poderaccio
L’incendio nella zona ovest di Firenze si è localizzato poco distante dal Poderaccio: il rogo ha interessato un terreno privato alla fine di via dell’Isolotto, prima della foce della Greve, vicino all’argine dell’Arno, occupato abusivamente e trasformato in discarica e dove erano presenti anche baracche di fortuna. Le fiamme hanno lambito una vicina azienda di catrame e si sono propagata alle sterpaglie presenti lungo il fiume, ma sono state domate in poco tempo.
Nell’area erano stati accatastati rifiuti di vario genere, come mobili, pannelli isolanti, pancali di legno, frigoriferi, estintori in disuso. Secondo quanto ricostruito da Arpat, il fuoco si è sviluppato intorno alle ore 11.30 del 20 luglio da alcuni di questi oggetti, interessando un centinaio di metri cubi di materiali ed è stato completamento spento intorno alle 13.00.
Incendio a Firenze: colonna di fumo visibile dall’Argingrosso all’Isolotto fino all’Osmannoro
La colonna di fumo nera provocata dall’incendio a Mantignano, in via dell’Isolotto, è stata segnalata da diverse aree di Firenze, anche da Peretola, Novoli, Osmannoro, Cascine, pure da Scandicci e Sesto Fiorentino. I cittadini hanno postato immagini sui social della nube scura proveniente dalla zona a valle di Ponte all’Indiano. C’era molta preoccupazione tra la popolazione, visti anche i recenti incendi a Firenze e in Toscana.
“Si consiglia a chi vive nelle vicinanze di chiudere le finestre. Monitoriamo la situazione”, aveva avvertito il sindaco di Firenze Dario Nardella su Twitter mentre erano in corso le operazioni di spegnimento. Arpat, dopo le analisi, ha poi ritenuto “che le ricadute al suolo dei fumi non producano conseguenze ambientali e sanitarie significative“, si legge in una nota, “considerato che il rogo è stato di breve durata e tenuto conto delle qualità e quantità del materiale combusto”.
Una discarica abusiva e un accampamento abusivo
La zona di via dell’Isolotto dietro al Poderaccio, interessata dall’incendio del 20 luglio alla periferia di Firenze, da mesi era “stata trasformata in una discarica abusiva” con “diversi rifiuti ingombranti: lavatrici, frigoriferi ed altro”, hanno denunciato i consiglieri comunali Antonio Montelatici ed Emanuele Cocollini (Gruppo Centro). I due, in una nota, fanno presente di aver segnalato la situazione lo scorso 14 febbraio all’assessore Albanese, attraverso un Question Time in aula. L’incendio “era un evento prevedibile e che si poteva evitare”, si legge nel comunicato. La presenza di rifiuti e di un accampamento abusivo era stato segnalato nei mesi scorsi anche dal Consiglio di Quartiere 4.