I Cie “sono quei luoghi che nessuno vuole ma se l’idea è di farne uno in ogni regione si farà”. Questo il succo del discorso del neo prefetto di Firenze Paolo Padoin, all’incontro con i giornalisti, a proposito della domanda se in Toscana il Cie si farà.
Il prefetto sottolinea che “si tratta di una gestione complicata che presenta più di una problematica” pur ribadendo che se l’idea è “di farne uno in ogni città allora si farà”.
LA PROPOSTA DI ROSSI. Sulla proposta del presidente della Regione Enrico Rossi poi, di creare cioè dei luoghi in cui si rispettino i diritti umani, Padoin risponde positivamente. “Ho testimonianza – dice – di centri molto diversi tra loro. Io credo che da questo la Toscana ne farà tesoro. Se e quando si farà potrà trarne esperienza da strutture già funzionanti”.
TORNATO A CASA. Padoin torna a Firenze aver ricoperto la carica di Vice-Prefetto dal 1984 al 1993 e ancora prima come funzionario dal 1973 al 1984. “Sono tornato alle mie origini, alla mia città” dice in maniera commossa. Alla domanda su quali siano le priorità di un prefetto, Padoin risponde senza pensarci “tutela della legalità e garanzia della coesione sociale”.
Ma dalle sue stesse parole si capisce che gli anni passati a Padova e Torino lo hanno “vaccinato”, infatti ripete che “Qui c’è robetta. Naturalmente questo non vuol dire che Firenze non abbia i suoi problemi di legalità e di sicurezza”.
CAPITOLO STADIO. Sul problema sicurezza stadio e tessera del tifoso poi aggiunge: “Non sono preoccupato, tutt’altro, il dissenso espresso ieri, qua a Firenze, era assai contenuto”. Anche per l’arrivo della nazionale al Franchi “Nessun problema. Non dimentichiamoci che, peraltro, questa è l’Italia di Prandelli. I tempi di “chi non salta Matarrese è” sono lontani”.