Diversi i periodi di proroga fissati dalle singole province: Lucca, Pisa e Massa Carrara hanno prorogato il periodo di rischio fino al 30 settembre; Arezzo, Grosseto, Prato e Siena fino al 19 settembre; Firenze e Livorno fino al 15 settembre.
“Le province – sottolinea l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori – hanno operato in accordo con il servizio antincendi della Regione Toscana per giungere a una proroga giustificata dalle previsioni meteo e differenziata come arco temporale, a seconda delle diverse realtà sul territorio”.
MIGLIORAMENTO RISPETTO AL 2009. “I dati sull’andamento incendi per il 2010 – prosegue l’assessore – sono fin qui confortanti, ma la stagione non è chiusa. Si sono registrati dall’inizio dell’anno ad oggi circa il 37 per cento degli incendi che si erano verificati nello stesso periodo del 2009 e anche la superficie bruciata è estremamente inferiore a quella andata in fumo lo scorso anno. Proprio per questo è il momento di mantenere alta la guardia, anche perché le previsioni parlano di condizioni di tempo stabile e possibilità di giornate ventose”.
La legislazione regionale per i periodi a rischio vieta di accendere fuochi e compiere altre operazioni che possano creare pericolo di incendio nei boschi e in una fascia contigua di 200 metri.
SANZIONI E PERMESSI. Chi non rispetta il divieto rischia una multa che va da un minimo di 240 euro a un massimo di 2.066, nel caso in cui il fuoco venga acceso in un bosco che rientra nel territorio di uno dei 97 comuni a rischio particolarmente elevato.
Anche i fuochi accesi a distanza maggiore di 200 metri dal bosco dovranno comunque essere spenti entro le ore 10 del mattino, mentre per quanto riguarda i castagneti da frutto “l’abbruciamento” di residui di ripuliture e potature sono consentiti solo fino alle 9.
Il regolamento dà comunque facoltà alle province di proibire l’accensione anche nella fascia oltre i 200 metri e nei castagneti.