La Polizia di Pisa, in collaborazione con la Squadra Mobile di Livorno, e con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze ha eseguito ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei uomini, romeni e italiani, facenti parte di un’organizzazione criminale dedita alla riduzione in schiavitù, introduzione illegale in Italia e sfruttamento della prostituzione di giovani donne tra le province di Pisa e Livorno.
INDAGINE PARTITA DA RIVELAZIONI DI UNA VITTIMA. L’indagine ha preso avvio il primo gennaio di quest’anno, quando una ragazza sfruttata dall’organizzazione si è presentata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Pisa con vistosi segni di sevizie e maltrattamenti su tutto il corpo. In particolare, la donna mostrava contusioni multiple, ustioni da sigarette e ferite da taglio.
MESI DI APPOSTAMENTI. Gli uomini della Squadra Mobile in lunghi mesi di appostamenti, ricostruzioni e pedinamenti, hanno potuto ricostruire l’organigramma dell’organizzazione criminale dedita al traffico di minorenni, reclutate in Romania e portate in Italia per essere avviate alla prostituzione in strada.
SPARITA DALL’OSPEDALE. La giovane romena subito dopo essersi allontanata dall’ospedale è sparita nel nulla. Dopo varie ricerche la Polizia ha accertato che la donna era stata segregata in un appartamento in provincia di Livorno e rimpatriata.
RISPEDITA IN PATRIA PERCHè NON PARLASSE. Temendo che avesse sporto denuncia, i suoi aguzzini avevano deciso di darle una lezione che solo il tempestivo intervento della Polizia italiana che allertava i colleghi della Polizia rumena tramite l’Interpol, ha scongiurato il peggio e ha salvato la vita della giovane che è stata rintracciata nella sua abitazione e trasferita in una località protetta.
SGOMINATO UN VERO RACKET. Grazie alla sua testimonianza si è venuti a conoscenza di un vero e proprio ”racket” della prostituzione gestito da un’organizzazione in grado di reclutare le ragazze minorenni, portarle in Italia, avviarle alla prostituzione e ricavarne i proventi.