giovedì, 28 Novembre 2024
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Prandelli non ci sta

Il tecnico di Orzinuovi muove, forse, un passo indietro rispetto alle dichiarazioni di qualche tempo fa, quando dichiarava amore eterno per Firenze. Le critiche mosse dalla stampa e dai tifosi faranno riflettere Prandelli sul suo futuro; quel che appare chiaro è che il tecnico non ci sta e a fine stagione potrebbe anche lasciare Firenze.

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Sono delle parole pesanti quelle espresse oggi da Cesare Prandelli in sala stampa. L’eliminazione di giovedì, ma soprattutto le polemiche scaturite dopo i cambi effettuati dal tecnico, hanno fatto riflettere Prandelli. “Il morale è basso, almeno il mio. Io non ci sto, accetto le critiche, ma allora mi prendo i tre anni e mezzo di meriti. A livello nazionale ci sono state critiche giuste, a Firenze no: amo Firenze ma questa città si vuole autodistruggere, vuole distrugere 3 anni e mezzo di lavoro”.

Jorgensen per Semioli e Donadel per Almiron. Queste le sostituzioni che Pandelli avrebbe toppato. “I cambi? Li rifarei. Donadel rischiava il rosso ed Almiron è vero che ha perso palla ma la difesa era schierata ed abbiamo perso per un rimpallo”.

Le parole espresse qualche tempo fa dal tecnico, che giurava amore alla città e alla maglia viola, sembrano ora lontane. “A fine stagione valuterò il progetto, oggi più che mai. In una situazione così autodistruttiva io non ci sto. Avevo detto tempo fa che ci vuole continuità, ma se qui se ci si vuole auto distruggere, io non ci sto. Qualche mese fa avevo detto che in 6-7 anni questa era una squadra che poteva competere per grandi traguardi, ora siamo dopo al quarto anno ed abbiamo fatto grandi cose. A livello nazionale e internazionale siamo spesso presi ad esempio, a Firenze invece c’è auto distruzione. Se la Fiorentina ha certi soldi per fare una stagione ed è una squadra da quinto-settimo posto dal punto di vista economico, se si arriva quarti è un miracolo, ha ragione Corvino. C’è troppa aspettativa ed automaticamente tensione. Le grandi squadre hanno più soldi di noi, forse Firenze non accetta il limite”.

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