Con il sottotitolo “Libertà Mediate”, dal 17 al 26 settembre nello spazio delle Murate il festival proporrà spettacoli, incontri, video e installazioni “per aprire finestre dalle quali saranno le persone a potersi affacciare per scoprire con i propri occhi altre realtà”.
ATTENZIONE SU LIBANO E SIRIA. In particolare quest’anno l’attenzione sarà su Libano e Siria, due paesi molto più complessi e vitali di come spesso li conosciamo. Tra le novità, la censura nei media vista attraverso l’arte dei performers Deborah Lary e Omar Rajeh, e il forum internazionale sulla libertà di stampa “Libertà mediate” con il direttore della Fondazione Samir Kassir, il giornalista e direttore dell’Isf Stefano Marcelli e i bloggers libanesi in collegamento web.
FESTIVAL PRESENTATO A PALAZZO VECCHIO. Il festival è stato presentato stamani in Palazzo Vecchio dall’assessore alla cultura Giuliano da Empoli, dalla direttrice dell’associazione organizzatrice “Omfrhida” Teresa Zurzolo, dalla direttrice dell’Istituto Francese Anita Dolfus, da Stefano Marcelli e dalla presidente della Commissione Pace Susanna Agostini.
BLOGGERS E ATTIVISTI ALLE MURATE. “Il tema del festival è molto ‘in linea’ con quello che l’amministrazione sta facendo e farà nello spazio delle Murate” ha detto l’assessore da Empoli, riferendosi al progetto di ospitare nell’ex carcere attivisti politici e bloggers; ed ha ricordato l’impegno dell’associazione “Omfrhida” nel far rivivere le Murate con eventi e performances già molto prima che l’amministrazione decidesse di destinare quegli spazi all’attività culturale.
DANZA E VIDEO INSTALLAZIONI. Il Festival si aprirà il 17 settembre con Trace, performance della danzatrice Deborah Lary (repliche il 18); il 19 e il 20 video installazione Behind Words – All Art Now, progetto elaborato da dieci artisti siriani; mentre il 23 alle 17.30 si svolgerà presso lo spazio Suc l’atteso Forum internazionale sulla libertà di stampa “Libertà mediate”.
Sempre il 23, dalle 21 lo spazio sarà tutto dedicato ad alcuni interessanti video: La stampa nel mirino e Primavera appassita di Stefano Marcelli e Faces applaudine alone, viaggio inedito di Ahmad Ghossein nella Beirut distrutta dall’invasione israeliana del 1982. Il 25 e il 26 chiusura con la performance dell’artista libanese Omar Rajeh.