Si intitola “E l’altra metà serberò io. I segnali di riconoscimento dell’Ospedale degli Innocenti” la mostra che si va aggiungere agli appuntamenti di questo autunno fiorentino che dal 4 novembre al 31 gennaio 2023 è visitabile al Museo degli Innocenti di Firenze e vede protagonisti quei piccoli ricordi che i genitori lasciavano ai bambini nel momento in cui erano costretti ad abbandonarli alle porte dell’Istituto.
Medaglie spesso divise a metà con la speranza un giorno di poterle ricongiungerle, ma anche monili, monete, accessori votivi come rosari e croci. E poi bottoni e nastri e, più avanti, dall’Unità d’Italia in poi, effigi di Garibaldi e Vittorio Emanuele II oltre a nastri tricolore, sono questi i piccoli oggetti protagonisti della mostra al Museo degli Innocenti.
I ricordi dei bimbi in mostra a Firenze al Museo degli Innocenti
I bambini che venivano deposti davanti agli Innocenti a Firenze avevano spessissimo con sé questi piccoli oggetti, la cui caratteristica era proprio quella di essere divisi in due: una metà consegnata al bimbo “abbandonato”, lasciato alle cure dell’orfanotrofio fiorentino, l’altra conservata amorevolmente dalla madre, che sperava un giorno, grazie a questa sorta di “documento d’identità” di ricongiungere i due pezzi e di poter riportare a casa il piccolo.
Sono 40mila gli oggetti di questo genere conservati negli archivi del Museo degli Innocenti, tra i quali sono stati selezionati i 71 esposti nella mostra “E l’altra metà serberò io. I segnali di riconoscimento dell’Ospedale degli Innocenti” e risalenti ad un arco temporale che va dal Quattrocento al Novecento.
Il piccolo Tommaso e la sua medaglia, la più antica del Museo
Fra questi spicca, visibile al pubblico per la prima volta, il bigliettino più antico conservato all’Istituto degli Innocenti, quello di Tommaso Domenico lasciato il 21 dicembre 1449, accompagnato da una una polizza di accompagnamento, ovvero un foglio che avvolgeva l’oggetto utilizzato come segnale e riferire informazioni come il nome o la data di nascita. Nel caso del piccolo Tommaso, la “polizza”, la più antica dell’Istituto degli Innocenti, lo dichiarava figiluolo di monna Domenica e la richiesta di battezzarlo con il nome di Tommaso, la più antica polizza finora rintracciata nell’Archivio storico.