martedì, 19 Novembre 2024
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Baby a bordo, cinque regole che salvano la vita

Sei bambini su dieci non sono al sicuro in auto per il mancato rispetto delle norme di sicurezza. Medici, psicologi, tecnici dell'Aci e mamme blogger ne hanno parlato in un workshop al Meyer. Ecco poche regole per cambiare (in meglio) la nostra routine e migliorare la sicurezza al volante

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A volte il seggiolino non è quello adatto all’altezza del baby-passeggero, altre volte non è omologato, non viene allacciato come si deve, oppure, nei casi peggiori, non c’è proprio: su dieci bambini che viaggiano in auto, sei non sono al sicuro. È il dato più allarmante tra quelli presentati oggi nel corso di “Conta fino a cinque”, il workshop sulla prevenzione degli incidenti stradali che oggi ha riunito medici del Meyer, professionisti dell’Aci e alcune delle mamme blogger più seguite d’Italia all’Ospedale pediatrico fiorentino.

I dati sono stati raccolti tramite questionario nell’ambito del progetto “TrasportAci Sicuri”, lanciato dall’Automobile Club d’Italia nel 2010 e che da allora ha coinvolto più di 15mila adulti e non meno di 10mila bambini delle scuole nell'ultimo anno e mezzo.

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Seggiolini slacciati, da Nord a Sud

Il progetto è stato condotto per aree geografiche. “Ne è emersa – spiega l’ingegnere Luigi Di Matteo dell’Area Tecnica dell’Aci – un’Italia spaccata: se a Verona il corretto utilizzo di seggiolini si attesta su un comunque migliorabile 68%, a Catania il dato è dimezzato, 34% dei casi”. “Quel che è più grave – aggiunge – è che nove genitori su dieci viaggiano con le cinture allacciate, spesso per paura di prendere una multa, ma poi alcuni non si preoccupano di fare lo stesso con i figli”.

“Tanto a me non capita”. E poi, invece…

Colpa della disattenzione e spesso anche dell’eccesso di confidenza. Gran parte delle infrazioni – e degli incidenti – avvengono nelle situazioni di maggior rilassatezza: al mattino, durante tragitti brevi o addirittura in garage. “Per la mia esperienza – spiega il dottor Leonardo Bussolin, direttore del Trauma center del Meyer – posso dire che nel 90% dei casi il trauma pediatrico è prevedibile e dunque prevenibile. Al Meyer abbiamo 8mila accessi di trauma pediatrico all’anno, in molti casi per incidenti che avvengono in macchina. Spesso è colpa dell’incuria, della superficialità di quel modo di pensare che «tanto a me non capita» o che «il tragitto è breve, non succederà mica ora!». È proprio quando succede. Altre volte per la non adeguatezza dei dispositivi di sicurezza: una cintura o un seggiolino non dimensionati al bambino rischiano di essere più pericolosi della loro assenza. L’abitacolo di un auto non è un ambiente fisiologico, lo sforzo massimo dev’essere nel renderlo il più fisiologico possibile”.

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La soluzione? Farci controllare dai bambini

Non meno gravi possono essere le conseguenze psicologiche. “Abbiamo tanti casi di bambini vittime di incidenti anche minori ma che sviluppano disturbi da stress importanti”, aggiunge Valentina Settimenlli, psicologa psicoterapeuta del Meyer. “Tutti viviamo sotto stress costante fin dal mattino quando usciamo di casa e per questo tendiamo a sviluppare degli automatismi che ci inducono alla distrazione. È così che succedono molti incidenti”. La soluzione? “Crearsi delle routine sane, dal momento in cui entriamo in macchina a quello in cui scendiamo. E coinvolgere anche i bambini, fin da piccoli, in questi processi. Loro capiscono, sono ricettivi e sanno essere severi quando vedono gli errori degli adulti”.

Cinque (semplici) buone abitudini

Meglio quindi se la mamma (o il papà) “Conta fino a cinque”: tante sono le semplici regole da mandare a memoria e mettere in pratica giorno dopo giorno formulate da Opel, Aci e Fondazione Meyer. Uno: mai in auto senza seggiolino e attenzione all’airbag. Due: scegli il seggiolino giusto e installalo correttamente. Tre: dai il buon esempio, allaccia la cintura. Quattro: non lasciare oggetti sul ripiano posteriore. Cinque: non distrarti alla guida. Cinque pratiche banali che non costano nulla e non richiedono che qualche minuto. Ma che possono salvare la vita.

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