Rivedere il sistema degli appalti, più controlli contro le false cooperative, la modifica della legge regionale sulla cooperazione. Sono alcune richieste che arrivano dal 14esimo congresso di Legacoop Toscana, in corso fino al 31 gennaio, al Palazzo degli Affari di Firenze. Qui sono arrivati circa 330 delegati per il rinnovo degli organismi dell’associazione. In Toscana Legacoop rappresenta più di 2,1 milioni di soci, lavoratori, consumatori e produttori raggruppati in 755 cooperative che producono oltre 8 miliardi di euro di fatturato e occupano più di 38mila lavoratori. Degli oltre 4.200 gli amministratori, il 27% donne, il 12% under 40.
Appalti: il “risparmio è sulla pelle dei lavoratori”
Sul fronte degli appalti, “La riduzione continua del valore delle assegnazioni e dei salari dei soci negli ultimi 10 anni ha minato la possibilità di un miglioramento delle condizioni economiche e sociali del lavoro”, ha detto dal palco Roberto Negrini, presidente di Legacoop Toscana, durante la sua relazione. “Se gli appalti in molti settori sono costituiti per il 90% dal costo del lavoro – ha aggiunto – quando le amministrazioni ‘risparmiano’, è bene sapere che lo fanno sulla pelle dei lavoratori. L’inflazione si stabilizzerà su tassi ben superiori ai precedenti, è necessario mettere un limite invalicabile: nel corso del tempo un servizio, qualsiasi modalità si scelga per la sua assegnazione, non può diminuire il proprio valore reale, che dovrà essere adeguato secondo l’inflazione e aumenti contrattuali, rispetto all’assegnazione precedente”.
Parallelamente si assiste al fenomeno dell’impoverimento dei lavoratori, con i salari che non sono adeguati all’inflazione galoppante. Per questo da Firenze arriva la richiesta al governo di un riforma fiscale e previdenziale in favore delle fasce di reddito più deboli.
Controlli contro le false cooperative e legge regionale
L’altra priorità è la lotta alle false cooperative, perché secondo Negrini serve “una seria politica di contrasto alle imprese irregolari, che inquinano i mercati di riferimento delle nostre associate. Il nostro movimento è composto da vere cooperative che rispettano le regole e rispondono ai loro scopi statutari, e che si trovano a combattere ad armi impari contro attori spregiudicati”. Da qui l’esigenza di un incremento dei controlli.
E poi una precisa richiesta alla Regione Toscana: “Modificare la legge regionale sulla cooperazione per un riconoscimento effettivo, dotandola di risorse proprie – afferma Negrini – Abbiamo avviato con la Giunta regionale un buon percorso che prevede la costituzione di un fondo dedicato per la patrimonializzazione delle imprese cooperative, che va in questa direzione, ma non si può considerare sufficiente”.