Attenzione con il decreto del presidente de Consiglio del 9 marzo sono sono sospese tutte le attività di palestre, piscine e centri benessere sull’intero territorio italiano fino al 3 aprile.
Il nuovo giro di vite stabilito dal governo per prevenire la diffusione del coronavirus ha imposto restrizioni anche a palestre, piscine, centri sportivi e di benessere, ma le strutture non sono chiuse in tutta Italia. Vediamo dove sono previste limitazioni e come il mondo dello sport di base si sta attrezzando alle nuove regole.
Piscine e palestre chiuse nella zona arancione
I provvedimenti più restrittivi sono previsti per la zona arancione dove sono presenti molti casi di Covid-19, ossia in tutta la Lombardia e in 14 province: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Per queste aree il decreto sancisce la chiusura di tutte le palestre, piscine, spa e centri benessere.
Coronavirus, palestre chiuse a Roma e nel Lazio
C’è anche il caso di singole Regioni che hanno emanato autonomamente disposizioni più dure. La Regione Lazio ha firmato un’ordinanza in cui stabilisce che le palestre siano chiuse su tutto il territorio, Roma compresa, per evitare la diffusione del coronavirus. Sospese le attività anche di piscine e centri benessere.
Palestre aperte (ma con limitazioni) nel resto d’Italia
Per quanto riguarda le altre zone d’Italia, il decreto del Presidente del Consiglio per limitare la diffusione del coronavirus prevede che le palestre e le piscine possano restare aperte a patto che ci siano le condizioni per far rispettare la distanza di un metro tra i frequentatori. Stessa regola anti-affollamento vale anche per lo sport di base e le attività motorie all’aperto.
Palestre a Firenze e in Toscana: aperte o chiuse? Lezioni a numero chiuso
Anche in Toscana valgono le stesse misure stabilite per le altre aree italiane fuori dalla zona arancione: i centri fitness, le piscine e i centri benessere possono restare aperti sempre se al loro interno i gestori possono garantire la distanza minima tra le persone di almeno un metro. E così le strutture si attrezzano.
Alcune palestre di Firenze, quelle più grandi, hanno attivato un servizio di prenotazione online per le varie attività, in modo da evitare il sovraffollamento, altri centri più piccoli usano Whatsapp per far riservare i posti ai frequentatori. C’è anche chi ha pensato a lezioni yoga in diretta youtube per quanti restano fuori dal numero chiuso.