Il furto alla scuola Salvemini-Duca D’Aosta a Firenze ha provocato diverse reazioni a livello mediatico. Nella notte tra domenica 30 e lunedì 31 luglio, sono stati rubati 33 pc portatili, quasi tutti prelevati dal laboratorio di lingue: un danno importante per l’istituto di via Giuseppe Giusti, in pieno centro.
Il furto alla scuola Salvemini di Firenze e la lettera del preside
Dopo il furto alla scuola Salvemini di Firenze il preside Luca Stefani ha scelto di scrivere una lettera aperti agli autori di questo gesto. Il danno è pesante perché, come sottolineato, rischia di mettere in ginocchio l’attività del laboratorio. Manca poco più di un mese all’inizio delle lezioni e reperire risorse per sostituire i computer non è facile. Stefani definisce il fatto “assurdo, incredibile, triste, un enorme macigno che piomba addosso e in un attimo azzera tutti i progetti, tutto il lavoro svolto fin qui. Ci si domanda come possa essere successo e soprattutto perché a noi”.
L’appello: restituite la refurtiva
Stefani si è rivolto agli autori del furto alla scuola Salvemini di Firenze, per chiarire che il danno “è rivolto ai ragazzi, ai nostri figli, ai nostri nipoti. Alle famiglie, a noi cittadini. Un danno a coloro che devono saper usare la strumentazione, che dalla scuola ricevevano un supporto grazie alla tecnologia”. Alla fine della lettera viene fatto un appello. “Ci appelliamo a voi che avete compiuto questo gesto per invitare a ravvedervi, ad un ripensamento, affinché possiamo riavere ciò che è nostro o meglio ciò che è di tutti”. Le indagini sono in corso. Nel frattempo si spera davvero che gli autori di un gesto così brutto abbiano la decenza di fare un passo indietro. Perché, è vero, questo è un danno che colpisce tutti. Si privano i ragazzi di strumenti importanti per poter apprendere e portare avanti un giusto percorso di studi.