Erano pochi gli elementi in mano alla Polizia Ferroviaria per identificare l’autore dei tre incendi sulla linea Livorno-Grosseto avvenuti il 21, 22 e 25 gennaio scorsi, che avevano causato la soppressione dei treni regionali e i conseguenti, gravi disagi per i viaggiatori, oltre ai danni per le Ferrovie.
le telecamere
Le immagini delle telecamere a bordo dei treni – subito estrapolate dagli agenti – mostravano “un uomo di mezz’età, dall’aspetto trasandato, la barba brizzolata incolta ed il naso aquilino, con un cappellino di lana bianca ed un giubbotto scuro”, viene spiegato. Sia per l’episodio del 21 che per quello del 25 (per quello del 22 non sono disponibili immagini) il modus operandi è stato il medesimo: il piromane posizionava dei fogli di giornale sul sedile del treno a cui veniva dato fuoco tramite una sigaretta o un accendino, si accertava che le fiamme avessero preso ben bene per poi precipitarsi a scendere alla prima fermata utile.
le ipotesi
Il confronto della fisonomia dell’uomo con quanto disponibile negli archivi di polizia ha profilato due ipotesi, una che portava addirittura a una pista d’Oltralpe, rivelatesi poi infondata. Grazie alla collaborazione del Commissariato di Cecina (Li), ieri il personale della Polfer di Campiglia Marittima (Li), nel giro di dodici giorni dal primo episodio, ha identificato il presunto piromane in un 55enne italiano. L’uomo, che vive a Cecina, ha già precedenti di danneggiamento e atti di vandalismo – incendio di cassonetti della spazzatura – ed è in cura per problemi psichici al Centro di Igiene Mentale della Asl di Cecina, più volte sottoposto a trattamenti sanitari obbligatori.
L’uomo è stato deferito all’autorità giudiziaria per i reati di danneggiamento a seguito d’incendio, interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza ferroviaria, il tutto con l’aggravante della continuazione.