Sulla loggia Isozaki di Firenze, l’uscita degli Uffizi ideata dal grande architetto Arata Isozaki, recentemente scomparso, si registrano novità. L’Ordine degli Architetti di Firenze, capofila di un totale di 94 Ordini di Architetti in tutta Italia, oltre che di due Fondazioni (Michelucci e Architetti) ha inviato una lettera al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e al sottosegretario Vittorio Sgarbi.
Loggia Isozaki: cosa c’è nella lettera degli architetti
Sulla loggia Isozaki la posizione degli architetti è sempre stata chiara. Non si può cancellare il concorso che ha portato alla vittoria di Isozaki, come invece hanno annunciato Sangiuliano e Sgarbi, col sottosegretario che addirittura ha già mostrato un progetto alternativo. Il presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze Andrea Crociani è il firmatario della lettera. “Questa decisione – si legge nel documento – ci ha profondamente sorpresi e preoccupati, in quanto annulla gli esiti di una procedura concorsuale, gettando discredito non solo sulla reputazione dell’Italia, ma anche sullo strumento del concorso”.
Le domande
Sulla loggia Isozaki gli architetti hanno scelto di fare domande direttamente a Sangiuliano e Sgarbi. Ad esempio se “sono cambiate le condizioni che avevano, a suo tempo, determinato la necessità di bandire un concorso internazionale, invitando architetti di riconosciuta fama, per la realizzazione della nuova uscita degli uffizi in piazza del Grano? Se si, in quale direzione? Quali fattori hanno contribuito?”. “Vorremmo comprendere il motivo per cui non è stato ritenuto opportuno, dopo aver annullato l’esito di un concorso internazionale, procedere con un nuovo concorso“, si precisa.
L’Ordine di Firenze si augura pertanto che la procedura concorsuale possa diventare in futuro una procedura ordinaria nel governo delle trasformazioni urbane e delle opere pubbliche”. L’Ordine di Firenze precisa di essere disponibile a collaborare “per garantire che la progettazione della nuova soluzione per l’uscita degli Uffizi sia svolta nel rispetto delle migliori pratiche e degli interessi culturali del nostro Paese”.