Manca ormai pochissimo all’83esima edizione della festa dell’uva più antica d’Italia. All’Impruneta i quattro rioni lavorano sodo per l’attesa sfilata di domenica prossima e si preparano a entrare in piazza con i carri allegorici e le scenografie di cui l’uva è la protagonista.
REGINA DELLA SFILATA. E’ facile rimanere rapiti dall’atmosfera che si respira all’Impruneta durante tutto il mese di settembre: il paese del cotto prende vita e si trasforma in nome dell’uva, prezioso frutto del territorio, che i quattro rioni (Fornaci, Sant’Antonio, Pallò e Sante Marie ) celebrano con una sfilata di carri allegorici: una vera e propria gara fra le contrade imprunetine che si sfidano e competono per la vittoria. A fare da cornice alle imponenti costruzioni ogni anno diverse e sempre più sorprendenti, le scenografie e i coloratissimi balletti che animano la piazza e coinvolgono il pubblico.
LA PASSIONE CHE MUOVE I RIONALI. Ma questa è solo una parte dell’evento. Ce n’è un’altra, altrettanto importante per i cittadini che partecipano. E’ quella della preparazione, del dietro le quinte. Quella delle notti in bianco per saldare, dipingere e costruire, delle discussioni per la musica migliore o il passo più originale da inserire in coreografia. E’ la parte della festa dell’uva che i rionali vivono appassionatamente e con trasporto, un momento di aggregazione e di gioia per tutti e quattro i rioni.
Siamo andati a curiosare fra i cantieri dei quattro rioni. Ecco le impressioni a pochi ore dalla sfilata.
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