venerdì, 22 Novembre 2024
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Proroga stato emergenza 2022: cosa comporta per smart working e green pass

Il governo valuta un prolungamento dello stato di emergenza per il Covid, ma cosa comporta la proroga al 2022 per le norme anti-contagio, l'obbligo di green pass e lo smart working dei privati?

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Il governo pensa a un’ulteriore proroga dello stato di emergenza per il Covid-19 nel 2022, ben oltre la fine fissata al 31 dicembre 2021: ma cosa comporta questo prolungamento per lo smart working, il green pass e le regole anti-contagio?

Proroga dello stato di emergenza fino a marzo 2022

L’ipotesi su cui si sta discutendo in questi giorni è la proroga dello stato di emergenza dall’attuale scadenza del 31 dicembre 2021 al 31 marzo 2022, grazie a una legge da far approvare al parlamento o attraverso un emendamento a un altro provvedimento. Il ministro della Salute Roberto Speranza, interpellato sul tema, ha detto che al momento non c’è stata alcuna decisione ed entro la fine dell’anno l’esecutivo valuterà il da farsi.

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Secondo la legge lo stato di emergenza può durare al massimo 24 mesi (i primi 12 mesi più una proroga di altri 12) e quindi la data limite è quella del 31 gennaio 2022. Per andare oltre sarà necessario un passaggio parlamentare.

Cosa comporta per lo smart working la proroga dello stato di emergenza al 2022

Il termine dello stato di emergenza comporta anche la fine dell’uso “semplificato” dello smart working per i privati, senza bisogno dell’accordo tra azienda e il singolo lavoratore, mentre per la pubblica amministrazione sono state già emesse le linee guida per il ritorno in ufficio dell’85% dei dipendenti pubblici.

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Per quanto riguarda il settore privato fino al 31 dicembre 2021 le imprese possono usufruire della procedura semplificata di richiesta dello smart working. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando mira adesso a separare la questione del lavoro agile dalla proroga dello stato di emergenza. L’obiettivo è definire entro fine anno, insieme a sindacati e ai rappresentanti delle imprese, regole condivise per l’impiego dello smart working per i privati da ora in avanti, fissando anche dei paletti sull’orario di impiego, l’alternanza casa-ufficio, i tempi della disconnessione.

Cosa succede al green pass con e senza proroga dello stato di emergenza al 2022

Non solo misure anti-contagio, mascherine e smart working: allo stato di emergenza è al momento legato anche l’obbligo di green pass, la cui fine è prevista il 31 dicembre 2021, sebbene il governo stia pensando a una proroga anche in questo caso. L’ipotesi è svincolare la durata della certificazione verde dallo stato di emergenza, fissando una validità diversa per le due misure.

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Nelle ultime ore l’idea circolata sui giornali, avanzata da alcuni esponenti del governo, è di valutare una proroga del green pass obbligatorio (al lavoro, come negli altri luoghi pubblici) fino a giugno 2022, per aumentare la copertura vaccinale e spingere sulla terza dose.

Cosa significa

La proroga dello stato di emergenza per il Covid comporta anche il prolungamento delle norme che snelliscono alcune procedure. La Protezione civile ha poteri straordinari per attuare in tempi brevi gli interventi d’urgenza, il governo può ricorrere ai Dpcm (decreti del presidente del Consiglio) per introdurre norme anti-contagio e sono istituiti organismi ad hoc, come il Cts (Comitato tecnico scientifico) e la struttura del commissario all’emergenza Francesco Figliuolo.

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