Il presidente della regione Toscana, Claudio Martini, ha presentato questa mattina, il rendiconto delle attività di governo realizzate e in programma. Il bilancio è relativo all’ultimo anno, periodo in cui la maggioranza si è allargata alle forze di Rifondazione Comunista, quindi, più che di una semplice valutazione delle azioni svolte si è trattata di una vera e propria verifica della tenuta della nuova coalizione. Come ha tenuto a sottolineare Martini, la paralisi dei lavori prevista dall’opposizione al momento dell’allargamento della maggioranza non si è verificata e non c’è stato nessun ricatto da parte della sinistra antagonista, anzi i numerosi risultati conseguiti in quest’anno di lavoro hanno dimostrato la buona collaborazione tra le diverse forze politiche al governo. Negli ultimi tempi, come ricorda Martini, c’è da registrare anche il contributo dell’opposizione, che ha permesso di procedere più velocemente nelle diverse attività.
Nell’ultimo periodo sono state approvati dalla giunta ben 13 proposte di legge e nove piani regionali, inoltre è stato realizzato un protocollo d’intesa per l’acquisizione della Fortezza. Inoltre otto delibere e 18 proposte di legge sono al momento all’esame del consiglio regionale, tra queste le più importanti sono quelle relative al fondo per la non autosufficienza e al fondo di solidarietà per le famiglie delle vittime degli incidenti mortali sul lavoro. Comincia, ora, la seconda parte del lavoro istituzionale, la regione, infatti, ha dato un’inquadratura legislativa e adesso si deve passare all’attuazione delle regole.
Settembre sarà il mese decisivo per i lavori sie della giunta che del consiglio. Il 1° settembre mancheranno circa 18 mesi alla conclusione della legislatura, di conseguenza i tempi per la realizzazione di nuovi provvedimenti sono limitati, soprattutto per quanto riguarda riforme allo statuto regionale (possibile riduzione del numero dei consiglieri), che non potranno essere successive al mese di luglio 2009.
Il 10 settembre si terrà anche un vertice di maggioranza per una verifica sugli impegni di lavoro da portare a compimento prima della fine della legislatura. “Sono consapevole delle tensioni politiche che agitano l’area del centrosinistra” ha spiegato Martini, aggiungendo che la scelte della giunta toscana è stata quella di dare maggior importanza agli impegni presi piuttosto che alle tensioni presenti a livello nazionale.
Alla ripresa dei lavori, la proprietà assoluta sarà l‘economia. L’Italia sta vivendo un periodo di crisi e anche alcuni settori produttivi della Toscana ne risentono. Nei prossimi mesi la regione, per far fronte alla crisi, potrà disporre, oltre ai fondi previsti dalla finanziaria anche del sostegno derivante dai programmi comunitari previsti da Bruxelles ( in sette anni si potranno attivare investimenti per 3.986 milioni di euro). Il presidente della regione ha invitato il ministro Scajola a venire in Toscana, in particolare nei distretti industriali che stanno soffrendo per la crisi economica, per prendere atto della situazione ed agire di conseguenza. Martini evidenzia il rapporto di cooperazione che c’è trea la regione Toscana ed il governo e si augura di aprire quanto prima un dialogo con il ministro Sacconi sulle tematiche del welfare, in particolar modo sul sistema sanitario.
Un ultimo pensiero del presidente è rivolto alle università. Qualche giorno fa è stata ricevuta da Martini una delegazione di ricercatori universitari ed il presidente si associa al grido di allarme dei rettori delle università italiane. “E’ una bomba ad orologeria sull’università”, così Martini definisce il taglio dei fondi per l’università previsto dalla finanziaria ed aggiunge che in questo si sta minandoi allla base il sistema di ricambio delle energie più giovani.