Si chiama “seabin” ed è un vero e proprio cestino dei rifiuti che cattura la plastica nel fiume Arno, prima che arrivi in mare: il dispositivo anti-inquinamento è stato installato a Firenze, proprio sotto Ponte Vecchio, nella sede storica della società canottieri grazie a un progetto di Coop e LifeGate, con la collaborazione – in questo caso – di Unicoop Firenze. Ogni anno lo “spazzino galleggiante” permetterà di raccogliere oltre 500 chili di plastica e di microplastiche, le più pericolose perché – per le dimensioni molto ridotte – possono entrare nella catena alimentare.
La città del giglio è la prima tappa della campagna “Le nostre acque” che porterà in 25 luoghi d’Italia altrettanti seabin di LifeGate: da Pescara a Genova, dal versante piemontese del Lago Maggiore a Castiglione della Pescaia in Maremma, e poi ancora Livorno, Brindisi, Milano, Trieste e Ravenna.
Come funziona il seabin installato a Firenze da LifeGate e Coop
Il seabin è un dispositivo piuttosto semplice che galleggia a pelo d’acqua ed è capace di filtrare micropalstiche e microfibre fino a un diametro di 0,3 millimetri grazie a una pompa che spinge in questo cestino 25.000 litri d’acqua ogni ora. E’ attivo 7 giorni su 7 e 24 ore su 24: in media un sistema come questo riesce a intercettare mezza tonnellata di rifiuti ogni anno, con punte massime di 2 tonnellate. A svuotarlo saranno adesso i canottieri di Firenze, che poi divideranno i rifiuti nella raccolta differenziata.
Secondo l’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nel Mediterraneo quasi 50.000 esemplari di pesci hanno ingerito plastica, mentre l’Arpat Toscana indica in 18.700 chili i rifiuti trasportati dall’Arno ogni 12 mesi.
L’impegno di Coop contro la plastica
Coop è l’unica azienda della grande distribuzione che aderisce alla “Pledging Campaign” lanciata dalla Commissione Europea: le azioni annunciate dall’insegna su riduzione, riciclo e riuso permetteranno nel 2025 di arrivare a risparmiare, 6.400 tonnellate annue di plastica vergine. Per avere un’idea, come il carico trasportato da circa 60 Tir, che tutti in fila formerebbero un chilometro di coda.
In Toscana, Unicoop Firenze (coinvolgendo successivamente anche Unicoop Tirreno) ha già promosso un progetto pilota, a livello nazionale, contro l’inquinamento delle acque che è stato di stimolo anche a una legge salva mare: “Arcipelago pulito” ha permesso ai pescatori portare a riva le plastiche catturate con le loro reti nel Tirreno.