L’Italia va avanti sul vaccino anti-Covid e sulla quarta dose: quando sarà passato il “periodo cuscinetto” dopo la terza somministrazione, scatterà il richiamo booster per le persone ultra-fragili e immunodepresse. È quanto prevede la nuova circolare del Ministero della Salute, che arriva dopo il via libera dell’Aifa, l’Agenzia nazionale del farmaco. Vediamo allora dopo quanto tempo fare la quarta dose e chi sono i soggetti fragili, fortemente immunocompromessi, che devono sottoporsi di nuovo al vaccino (resta da valutare se e quando prevederlo per tutti i cittadini).
Dopo quanto tempo bisogna fare la quarta dose di vaccino anti-Covid
Al momento la quarta dose di vaccino anti-Covid non è per tutti i soggetti fragili, ma solo per chi ha una forte compromissione del sistema immunitario, a causa di patologie importanti o per terapie. I tipi di preparato indicati per questa fascia di popolazione sono sempre quelli a mRna e il dosaggio autorizzato è di 30 mcg in 0,3 mL per Pfizer (Comirnaty) per chi ha più di 12 anni e di 50 mcg in 0,25 mL per Moderna (Spikevax) per gli over 18.
Ecco quando e dopo quanto tempo è possibile fare la quarta dose secondo la circolare del Ministero della Salute: dopo almeno 120 giorni (circa 4 mesi) dalla terza somministrazione. Il commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo ha dichiarato che è al lavoro per dare indicazioni alle Regioni in tempi brevi, con la partenza delle quarte dosi già dal 1° marzo 2022.
Chi sono i soggetti fragili immunocompromessi che devono fare la quarta dose
Stando alla circolare firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, la quarta dose è prevista “nel rispetto del principio di massima precauzione”, per le persone con marcata compromissione della risposta immunitaria, a causa di patologie preesistenti o per trattamenti farmacologici, e per chi è stato sottoposto a trapianto di organo solido. In sostanza si tratta delle stesse categorie indicate come prioritarie per la terza dose.
Secondo il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini, questa nuova fase della campagna vaccinale deriva “dall’esigenza di coprire il 30-40 per cento di fragili che ha avuto una risposta parziale e di recuperare il 15% che non ha risposto al vaccino”. Per questi soggetti la terza dose era stata considerata una “dose addizionale” (da fare almeno 28 giorni dopo la seconda), a cui si aggiunge adesso la “dose booster” rappresentata dalla quarta dose di vaccino, per garantire elevati livelli di efficacia e sicurezza nel prevenire forme sintomatiche, ricoveri ospedalieri e decessi legati al Covid, specifica la circolare del Ministeeo della Salute (qui il pdf).
La platea interessata è di circa 900mila persone in Italia. Con l’ok nazionale, le Regioni potranno poi decidere le modalità di prenotazione della quarta dose: su portali online o se i soggetti fragili saranno contatti direttamente dalle Asl e dai centri medici di riferimento.
Vaccino Covid, quando la quarta dose per tutti?
Per i soggetti fragili immunodepressi la strada è già tracciata, ma al momento non ci sono indicazioni certe dopo quanto tempo sarà necessaria una quarta dose di vaccino anti-Covid per tutti. Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, ha dichiarato di recente in un’intervista a La Stampa che la quarta dose probabilmente “in autunno sarà utile a tutti“. Dopo 4 mesi “l’immunità anticorpale cala, ma quella cellulare potrebbe durare più a lungo”, ha chiarito.
Cruciali saranno i prossimi mesi, per valutare l’andamento della pandemia. Ne è convinto il direttore generale dell’Aifa Magrini, secondo cui sarà essenziale capire quali varianti circoleranno “e sulla base di quello decidere se avere un’altra campagna di vaccinazione di massa o concentrarsi a restringere la raccomandazione a vaccinarsi come per l’influenza solo su soggetti a partire da una certa età“.