domenica, 8 Settembre 2024
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Virus sinciziale, in Toscana anticorpo monoclonale gratis per i bambini

L'immunizzazione, già impiegata con successo in altri Paesi europei, ha permesso di ridurre dell'80% il ricovero in ospedale dei più piccoli. A chi sarà offerta questa protezione

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Al via in Toscana la campagna per offrire, gratis ai bambini più piccoli, l’immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale: non si tratta di un vaccino, ma di un nuovo anticorpo monoclonale che ha mostrato un’ottima efficacia nella prevenzione delle infezioni pediatriche ed è stato già largamente usato in altri paesi europei. L’agente patogeno colpisce in particolare i bimbi causando problematiche ai polmoni e ai bronchi, come bronchioliti. Il progetto si stima avrà un costo di 3 milioni di euro, ma punterà alla tutela della salute dei neonati e soprattutto sulla drastica riduzione delle spese per l’ospedalizzazione.

Secondo i dati diffusi dalla Regione e dall’ospedale pediatrico Meyer, ogni inverno un bambino su 50 finisce in ospedale a seguito dell’infezione da virus sinciziale e tra i piccoli ricoverati uno su quattro ha necessità di cure in terapia intensiva. Possibili anche complicanze a lungo termine come l’asma e il broncospasmo.“Nelle scorse stagioni – spiega Paolo Morello, direttore generale del Meyer di Firenze – il nostro ospedale è stato messo a dura prova dall’epidemia del virus sinciziale, con trecento ricoveri ogni anno. Nel periodo di maggiore intensità, abbiamo registrato anche 15-20 accessi ogni giorno: numeri imponenti che ci hanno costretti ad affrontare l’emergenza, interrompendo le attività non urgenti”. In tutta la Toscana lo scorso inverno sono stati circa 800 i ricoveri per virus respiratorio sinciziale e di questi 160 bimbi hanno avuto necessità di cure in terapia intensiva.

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Immunizzazione virus sinciziale: in Toscana gratis per neonati e bambini più piccoli

In particolare la Regione Toscana offre, gratuitamente, la somministrazione dell’anticorpo monoclonale che protegge dal virus sinciziale a tutti i bambini nati tra il 1° aprile 2024 e il 31 marzo 2025, indipendentemente dalla presenza di patologie concomitanti e dalla eventuale prematurità. “L’utilizzo dell’anticorpo è consigliato dalle società scientifiche nei bambini sotto l’anno di età che sono a maggior rischio di infezione”, viene spiegato.

Per i piccoli nati tra il 1° aprile 2024 e il 30 settembre 2024, i genitori saranno chiamati direttamente dal pediatra di famiglia che effettuerà la somministrazione nel suo ambulatorio durante il mese di ottobre. Quelli nati dal 1° ottobre 2024 al 31 marzo 2025 saranno invece immunizzati presso i punti nascita prima della dimissione ospedaliera. L’offerta sarà ulteriormente integrata dai punti di somministrazione che saranno predisposti dai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl. “La Toscana è una delle prime regioni in Italia a dare avvio alla campagna di immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale: una scelta che abbiamo fatto consapevoli del contributo che darà alla tutela della salute delle bambine e dei bambini”, ha affermato l’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini.

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L’anticorpo monoclonale, cos’è e come funziona

Questa protezione contro il virus sinciziale avviene con un’iniezione, un po’ come succede per un vaccino. Il funzionamento però è diverso. La vaccinazione stimola la produzione di una risposta immunitaria, l’anticorpo monoclonale invece è un “pacchetto di difese” già pronto per l’uso. “Quando ci ammaliamo produciano da soli anticorpi. Ecco in questo caso gli anticorpi vengono prodotti in un laboratorio e messi in una piccola siringa. Quando ci vengono iniettati siamo già protetti per almeno per sei mesi“, ha spiegato Chiara Azzari, responsabile del Laboratorio di immunologia dell’AOU Meyer Irccs.

Il nuovo anticorpo monoclonale contro il virus sinciziale ha mostrato una riduzione di oltre l’80% dei ricoveri ospedalieri nei neonati e una significativa riduzione della gravità delle condizioni dei bambini. Altri paesi europei come la Spagna hanno iniziato la profilassi nella scorsa stagione e hanno visto un calo nel numero dei ricoverati tra il 70 e il 97% nelle diverse regioni. I risultati analoghi sono stati ottenuti negli Stati Uniti, in Francia e in Lussemburgo.

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