Un mix perfetto fra buona cucina, sani sentimenti e una colonna sonora straordinaria che miscela funky e rythm & blues con hip hop, musica greca e canzoni di Hans Albers, uno dei più popolari attori-cantanti tedeschi degli anni ’30 e ’40. E’ questa la ‘ricetta’ del successo di questa curiosa e ricercata commedia affidata all’estro creativo di un giovane regista, Fatih Akin, classe 1973, figlio di immigrati turchi, che vive ad Amburgo e che dichiara “Mi divertono i classici ma anche il vostro Adriano Celentano o Bud Spencer”. Il suo primo film, “La sposa turca” ha vinto l’Orso d’Oro al Festival di Berlino (2004); il secondo, “Ai confini del paradiso”, si è aggiudicato il Leone d’Argento.
Protagonista un ristoratore di origine greca, Zinos che nella periferia di Amburgo gestisce il ristorante Soul Kitchen, frequentato da una clientela ordinaria e bieca abituata a consumare miseri piatti preconfezionati accompagnati da alti calici di birra. Le cose cambiano quando viene assunto un nuovo cuoco che trasforma il locale in un ristorante alla moda, di haute cuisine …. con piatti raffinati e musica soul. Nel mezzo, l’amore di Zinos per Nadine, giornalista snob in partenza per Shangai, le vicissitudini del fratello Illias alle prese con il vizio del gioco, della cameriera aspirante pittrice, Lucia e di Neumann, vecchio compagno di scuola, disposto a tutto pur di rilevare il ristorante.