All’insegna della sobrietà, questo è certo. Niente di lontanamente paragonabile alle paranze che metterebbero in scena i melodrammatici napoletani, che per un picnic portano con sé una vagonata di cibo pronto.
I toscani si accontentano di una bella mangiata in una trattoria di provincia, magari sotto un pergolato fiorito, nella quale si illudono SEMPRE di mangiare (e bere) bene e di spendere poco. Niente di meno probabile. Una volta finito il banchetto, si avviano alla scoperta di borghi e paesini, girandoli con facce stupite e compiaciute, come se si trovassero su un altro pianeta.
Dalle porte delle casine in pietra, spesso si affacciano inglesi e tedeschi che hanno messo radici da tempo tra ulivi e vigneti. Gente che ormai, il toscano doc, lo mangia a colazione.
E poi c’è un’altra scuola di pensiero. Quelli che il weekend vanno al mare. Si fa per dire, ovviamente. La temperatura ancora non consente di mettersi in costume a prendere il sole, ma molti dei pionieri della Versilia si avventurano verso la spiaggia per il solo gusto di mangiare del pesce, sfoggiare occhialoni e pantaloni bianchi e fare una passeggiata sul lungomare a guardare le vetrine.
Dopodichè, senza neanche mettere un piede sulla sabbia, si godono una coda rientrando in città. Il tutto per il solo gusto di raccontare sornioni ai colleghi in ufficio: “Ah! Questo fine settimana sono stato al mare”. Sarà.