martedì, 5 Novembre 2024
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Febbraio, è già tempo di Estate Fiorentina

Per la prima volta il bando è già pronto. Il curatore Tommaso Sacchi anticipa le novità

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L’Estate Fiorentina 2017 aveva già battuto tutti i record: estensione nei luoghi e nel tempo, realtà culturali attive, numero di eventi, cittadini coinvolti. L’edizione 2018 si appresta ad abbattere un altro muro: quello del milione di euro di finanziamenti. Ne abbiamo parlato con il curatore artistico Tommaso Sacchi, confermato al timone del cartellone estivo più ampio d’Europa.

Siamo a febbraio e già cominciamo a parlare di Estate Fiorentina: sarà un’edizione extra-long?
Manterremo la formula ‘estesa’, quella dei sei mesi tra maggio e ottobre, che finora ha funzionato bene, per distribuire al meglio le attività anche nei periodi dell’anno meno densi dal punto di vista dell’offerta culturale. Quello che cambia davvero sono i tempi della preparazione e della selezione dei progetti: per la prima volta, infatti, il bando è già pronto (con diversi mesi di anticipo) e darà modo alle varie associazioni di lavorare al meglio e con il giusto tempo.

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Quali saranno le novità principali del 2018?
Direi periferie, periferie, periferie. E poi largo ai giovani e valorizzazione dei luoghi nascosti. Vogliamo un’Estate sempre più diffusa su tutto il territorio comunale, formula che lo scorso anno ha dimostrato di funzionare molto bene. Abbiamo portato il circo alle Cascine, il cinema (sempre affollatissimo) in piazza da Ugnano a Sorgane oltre che nel Piazzale degli Uffizi, la musica nei parchi e sui sagrati delle basiliche. Poi massima attenzione ai giovani, tra i principali fruitori dell’offerta, e all’apertura a nuovi pubblici. L’Estate è un progetto culturale in crescita,anche dal punto di vista economico: quest’anno, come ha confermato il Sindaco, potrà contare su maggiori risorse con un trend in costante ascesa da quattro anni ad oggi. 

Qual è l’invito/il suggerimento/la proposta che si rivolge agli operatori che parteciperanno al nuovo bando?
Coraggio, qualità, attenzione al contemporaneo e ai luoghi più nascosti di Firenze. Anche le sinergie e la capacità di sperimentare sono qualità che non dovranno mancare nelle proposte.

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Ci saranno nuove piazze o nuovi luoghi della cultura valorizzati attraverso l’Estate Fiorentina?
Gli “spazi estivi” sono un progetto in crescita che si estende anche alle aree meno centrali della città. Un modello di successo che sta facendo scuola a livello nazionale: presidi di cultura e socialità per una città viva e più sicura e tutto questo grazie alla capacità delle nostre associazioni di unire cultura e vitalità sociale delle piazze e delle aree verdi cittadine.

Nelle scorse settimane è già stato presentato qualche big del cartellone cartellone 2018, soprattutto sul fronte concerti: si preannunciano sorprese?
Siamo contenti che per il secondo anno tornerà una grande kermesse rock al Visarno (Firenze Rocks) con Foo Fighters, Guns n’ Roses, Iron Maiden, Ozzy Osborne. Lo scorso anno Firenze è stata senza dubbio una delle capitali internazionali del rock e quest’anno si preannuncia un successo simile -se non superiore- e non mancherà lo spazio per sorprese e altre novità in campo musicale.

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Musart, Firenze Rocks, Firenze Jazz Fringe Festival: le grandi rassegne che hanno segnato la scorsa stagione saranno confermate?
Il bando è ancora aperto, vedremo quali proposte arriveranno. Confermo che saranno riproposti cinque progetti speciali e strategici di elevato valore artistico, dal cinema all’aperto alle arti visive e performative contemporanee, dalla musica jazz. in Oltrarno alla valorizzazione del patrimonio storico attraverso i più diversi linguaggi della cultura fino ai concerti di musiche dal mondo.

Tra i progetti speciali del 2017 Secret Florence e Genius Loci sono stati molto apprezzati sia dai fiorentini che da un pubblico internazionale: li ritroveremo?
Manifestazioni di questo tipo hanno funzionato perché hanno valorizzato contemporaneamente diverse forme d’arte e luoghi cittadini da scoprire (o riscoprire), hanno avuto la grande intuizione di far dialogare i linguaggi di oggi con il patrimonio storico cittadino. Lavoreremo ancora in questo senso per dare nuova luce a molti luoghi che rimangono da scoprire e valorizzare. Insomma una vita culturale sempre più diffusa anche nei luoghi meno frequentati che tornano ad essere i ‘teatri naturali’ di una stagione di alto livello.

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