martedì, 26 Novembre 2024
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Parlano i numeri… per Prandelli e per Mourinho

Together… We will go our way. Together… We will leave someday. Together… Your hand in my hands… Sulle note di “Go West” nella versione Pet Shop Boys, la Fiorentina mette i puntini sulle i e ci ricorda che di Prandelli ce n’è uno solo, un po’ come la mamma.

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Ave Caesar, morituri te salutant. Caesar, Cesare, in latino vale per “imperatore”. Come Fatih Terim, altro allenatore passato da Firenze che qualcuno oggi – provocatoriamente – rimpiange. Ma per Cesare parlano i numeri: 140 panchine in campionato. 76 vittorie, 31 pareggi e 33 sconfitte. La migliore media punti della storia viola: 1,85. Eccetera eccetera. Sapientemente, per troncare le polemiche, la Fiorentina sul sito www.violachannel.tv sciorina le statistiche. Parlano i numeri.

Ma prima dei numeri aveva parlato lui, Cesare Prandelli: “Firenze si vuole autodistruggere e io non ci sto a questo tipo di atteggiamento”. Lo sfogo del mister è arrivato dopo le critiche sulla partita di Amsterdam: due cambi criticati, occasioni da gol sprecate all’andata e al ritorno, l’eliminazione dalla coppa Uefa. Le polemiche a Firenze stanno di casa, sono inevitabili. E’ vero, spesso sono eccessive e sfociano nell’autolesionismo compiaciuto. Ma chi paga il biglietto nel colosseo dei nostri tempi ha il diritto di osannare o spernacchiare i gladiatori.

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Prandelli è una persona seria, magari si è un po’ stancato di fare i salti mortali con l’oplà e di preparare le partite ai campini in attesa di un centro sportivo decente, di sentire amplificati i borbottii per qualsiasi errore. “Non e’ possibile – si è sfogato Prandelli – mettere in discussione tutto quello che di buono abbiamo fatto per due o tre partite giocate male. La nostra squadra ha grandi prospettive. Il Direttore Sportivo Pantaleo Corvino è stato chiaro, dimostrando il tutto con dati alla mano. Se la Fiorentina ha un certo budget stagionale ed è riuscita ad arrivare per quattro anni davanti a squadre che hanno budget stagionali più alti, è normale che questo sia da considerarsi un miracolo“.

Molto diverso è lo sfogo di un altro allenatore, Josè Mourinho, che se la prende con la “prostituzione intellettuale” e continua a intortarci con sofismi mirati a sostenere che non c’è nessuno meglio di lui. Anche per Mou parlano i numeri: a partire dai 33 milioni di euro di ingaggio, fino alle 3 pappine prese in coppa Italia contro la Sampdoria, con il nostro amico Pazzini in grande spolvero. Ma sparare su Mourinho è un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Nell’ultimo sfogo ha detto “io sto con Prandelli, che ha perso 3 punti (rubati, sottinteso) contro la Juve”. Viva Mou!

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