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Per Cesare Prandelli Fiorentina-Siena non è la partita della vita, ma può essere senza dubbio la partita della svolta, “per tornare a essere protagonisti e dimostrare che chi viene al Franchi trova sempre grandi difficoltà”.
Le preoccupazioni e gli alibi, come ha sottolineato il tecnico viola, sono finiti. L’avversario di domani, il Siena di Giampaolo, non è da prendere sottogamba. “Temo sicuramente l’ordine e la compattezza del Siena, e anche i loro movimenti che sono provati e riprovati. Si allenano sempre con grande scrupolosità“.
Il tecnico riproporrà lo stesso assetto e gli stessi undici di San Siro, aggiungendo qualche movimento in più provato in questi giorni di allenamento. Non voglio entrare in particolari, ma voglio mettere subito in chiaro che Melo non è un trequartista, l’idea è di avere più giocatori che possano impostare l’azione”.
In campo ci sarà, dunque, Juan Vargas, che sembra aver ritrovato il giusto spirito di Catania. “Anche Platini ci ha messo sei mesi per ambientarsi, questo per dire che anche grandi campioni hanno avuto bisogno di tempo. Ha capito che deve essere più generoso e ora lo sta facendo”.