Tre punti che, in una classifica cortissima, significano passare dalla palude alla montagna, a pochi passi dalla vetta. Ma torniamo alla parolina magica. Riccardo Montolivo prende la palla per battere una punizione, non chiede la distanza della barriera e quindi può giocarla. Veloce, appunto, come chiede Kuz, in tedesco. Perché Kuzmanovic è nato a Berna (nella Svizzera che parla germanico), anche se ha origini bosniache e passaporto serbo. Un simbolo del calcio globalizzato e della Fiorentina international. A 21 anni appena compiuti, con una faccia da ragazzino simpatico, è un beniamino per i tifosi viola (dal coro “kuz kuz kuz” al sito www.kuzmanovic.it).
Oggi, però, è un giorno in cui dobbiamo lasciare da parte il futuro e i sogni di gloria e fare un salto nel recente passato. Oggi è il giorno di Stefano Borgonovo. Ne abbiamo già parlato ma non vorremmo mai smettere di occuparcene. Allo stadio Franchi di Firenze si gioca una partita amichevole tra Fiorentina e Milan: in campo vecchie e nuove glorie delle due squadre. Questa volta bisogna vincere, tutti, una sfida che va ben oltre il rettangolo verde: l’avversario si chiama SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica). Anche qui vale la parolina magica: “Spiel!”, veloce! Non c’è tempo da perdere. “Prometto, di non mollare mai, lo spirito, il carattere dei fiorentini, insegna…”. Sono le parole di Stefano Borgonovo in un’intervista pubblicata su www.violachannel.tv.
Spesso il calcio, sport popolare, si presta a iniziative benefiche. Firenze, quando si parla di solidarietà, ha una marcia in più. Uno più uno fa migliaia di abbracci a Borgonovo e un bel contributo, anche economico, alla ricerca contro una malattia terribile.