Mentre sui nomi dei 7 nuovi direttori “stranieri” di altrettanti musei statali (tra cui anche gli Uffizi), si scatenano le polemiche, lui, Eike Schmidt, 47 anni, storico dell’arte tedesco, parla dalle colonne dei principali quotidiani italiani: Qn, Corriere della Sera, Repubblica, e Messaggero.
“Sono nato e cresciuto in Germania, ma ho vissuto a Firenze per 7 anni e mi sento fiorentino d'adozione – afferma nelle interviste – spero di non essere visto come un invasore e di essere giudicato per i fatti”.
“Come indossare la maglia di Ronaldo”
Schmidt racconta di quando era studente e andava spesso a visitare gli Uffizi. “Mai avrei pensato di trovarmi a dirigerli. Mi sento come uno che sta per indossare la maglia di Pelè o di Ronaldo. L'unica cosa che mi preoccupa: essere all'altezza di chi mi ha preceduto”, ha detto.
Il neo direttore della Galleria più importante di Firenze punta adesso a valorizzare Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli, oltre a terminare i cantieri dei Grandi Uffizi e a dotare questo museo di un sistema di audiogiude intelligenti che “smistino” i visitatori nelle diverse sale, senza farli affollare in un’unica sala davanti alla stessa opera, ha rivelato. Poi ha aperto alla possibilità di affittare a privati alcune sale del museo, o concederle per eventi agli sponsor che finanziano un restauro.
Il commento di Franceschini
Intanto il ministro dei beni e delle attività culturali della Dario Franceschini risponde ironico alle polemiche sulla nomina dei nuovi direttori dei musei statali (su venti, sette non sono italiani). “Mettiamola così: abbiamo nominato 20 direttori europei, nessun straniero. In futuro qualcuno dall'estero lo vorrei”, ha scritto Franceschini sul suo profilo Twtter.
In questo articolo una breve biografia del nuovo direttore degli uffizi Eike Schmidt.