venerdì, 22 Novembre 2024
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L’ex convento di Sant’Orsola riapre (per una mostra)

Per un mese alcuni ambienti riqualificati del complesso tornano accessibili al pubblico, gratuitamente, in occasione di un'esposizione di arte contemporanea. Sant'Orsola inizia ad aprirsi alla città, anche con visite guidate

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Una piccola “breccia” oltre le mura dell’ex convento di Sant’Orsola, complesso da 17mila metri quadri nel centro di Firenze, che dopo 40 anni di abbandono torna ad aprire al pubblico alcuni dei suoi spazi per una mostra temporanea. Un “museo effimero” che per un mese, dal 1° giugno al 2 luglio 2023, permetterà di entrare gratuitamente, grazie anche a visite guidate, in quattro ambienti recuperati di recente (le due ex chiese, la spezieria e il chiostro) e adesso animati dalle opere di due artisti contemporanei: la londinese Sophia Kisielewska-Dunbar e lo street artist Alberto Ruce. Con la mostra, che si intitola proprio “Oltre le mura di Sant’Orsola”, inizia il percorso di restituzione alla città del complesso, la cui riqualificazione è stata affidata nel 2020 dalla Città Metropolitana di Firenze – proprietaria della struttura – alla società francese Artea group per realizzare un grande hub culturale.

Il progetto: come diventerà l’ex convento di Sant’Orsola

Gli interventi su facciate, tetto e parti storiche dell’interno, finanziati con 5 milioni di euro dalla Città metropolitana, si sono conclusi. La seconda fase dei cantieri, affidati ad Artea, ridisegnerà gli spazi del complesso e partirà dopo gli ultimi passaggi burocratici. Se tutto andrà per il verso giusto i lavori inizieranno entro fine anno. Secondo il progetto, curato dall’architetto fiorentino Stefano Bandini, qui nasceranno atelier d’artista, una scuola d’arte e di design, botteghe di artigiani, ristoranti, caffè, una foresteria, coworking e un’area per le esposizioni. “Speriamo di concludere tutto nel 2025” ha detto Philippe Baudry, amministratore delegato di Artea, presentando alla stampa l’iniziativa. L’investimento privato, al momento, si aggira intorno ai 30 milioni di euro.

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La mostra è solo un assaggio del futuro Museo di Sant’Orsola, che verrà gestito da una Fondazione non-profit e diretto da Morgane Lucquet Laforgue, curatrice anche di questa prima esposizione. “Questo evento – spiega Morgane Lucquet Laforgue – è l’occasione per far capire che Sant’Orsola diventerà un luogo di creatività e arte, coinvolgendo fin da ora il pubblico perché sia partecipe a questa rinascita. Un luogo di cultura e incontri”.

La mostra “Oltre le mura di Sant’Orsola”

Oggi Sant’Orsola è uno scheletro vuoto, in parte sfigurato dalle colate di cemento fatte negli anni Ottanta per trasformare il fabbricato in una caserma della Guardia di Finanza, progetto poi naufragato. Le opere contemporanee rivolgono lo sguardo al passato, ma allo stesso tempo al quartiere che ha continuato a vivere intorno all’edificio, abbandonato per decenni. Sophia Kisielewska-Dunbar, prima artista in residenza del Museo Sant’Orsola, con il trittico Noli me tangere si è ispirata alle pale d’altare che nel Rinascimento si trovavano proprio in queste sale. Con la tecnica del collage in pittura rivendica la presenza di uno sguardo femminile, per secoli escluso dai canoni dell’arte occidentale. In futuro l’idea è di mettere in relazione, grazie a restauri e prestiti, questi e altri lavori contemporanei con le opere che secoli fa decoravano il convento.

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Di impatto il progetto “Al di là di tutto” di Alberto Ruce. Con la pittura a spray applicata a enormi teli semi-trasparenti, lo street artist ha creato quadri sospesi che fluttuano sugli scavi archeologici, dove è stata rinvenuta anche la tomba di Lisa Gherardini, la modella di Leonardo da Vinci per la celebre Gioconda. I volti ritratti sono quelli di due donne, impegnate in un abbraccio. Per creare un ponte tra passato e presente, interno ed esterno, l’artista ha chiesto a due donne del quartiere, madre e figlia che gestiscono un banco di verdura al Mercato di San Lorenzo, di posare per lui. In quella che un tempo era la spezieria, Ruce ha invece realizzato dei murales che richiamano le antiche tecniche erboristiche.

Questo primo assaggio del percorso museale comprende inoltre una parte del chiostro, dove è stata posizionata la ricostituzione della lunetta in terracotta invetriata che un tempo si trovava sopra la porta d’ingresso al convento, replicata da tre professori del Liceo Artistico Statale di Porta Romana. In mostra dentro Sant’Orsola infine i risultati dei workshop condotti con gli studenti di comunicazione di IED e quelli del master in design di Accademia Italiana in vista di questo primo evento pubblico.

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Come visitare la mostra nell’ex convento

La mostra “Oltre le mura di Sant’Orsola” è visitabile a ingresso libero dal 1° giugno al 2 luglio, dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 20 (ingresso da via Sant’Orsola). Su prenotazione è possibile partecipare a visite guidate gratuite ([email protected]). Informazioni su museosantorsola.it.

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