Una retrospettiva completa sull’opera di Fabio Mauri, artista di punta del secondo Novecento italiano. Il viaggio immaginario di Elena Mazzi, nome emergente sulla scena italiana contemporanea. Oltre cento opere, tra sculture e disegni, dalla produzione di Emanuele Becheri. Il Museo Novecento di Firenze inaugura tre nuove mostre (aperte fino al 30 aprile) in un ampio dialogo tra generazioni e linguaggi diversi. E in occasione del Giorno della Memoria sarà aperto a ingresso gratuito con due installazioni presentate per l’occasione.
Le nuove mostre al Museo Novecento di Firenze
Fabio Mauri, Elena Mazzi ed Emanuele Becheri sono i protagonisti delle tre nuove mostre al Museo Novecento.
Fabio Mauri al Museo Novecento
La nuova esposizione del progetto Solo, il ciclo di monografiche curate da Sergio Risaliti e Giovanni Iovane, è dedicata a Fabio Mauri. La mostra offre uno spaccato della parabola creativa di Mauri, in larga parte dedicata all’indagine sulle ideologie e le loro ripercussioni nella società. Al secondo piano del museo è esposta un’ampia selezione delle sue opere, dai celebri Schermi degli anni Cinquanta alla serie pressoché inedita dell’Apocalisse degli anni Ottanta. E poi ancora i Dramophone, in cui l’immagine del disco come “mondo già inciso” richiama il tema della predestinazione del destino e i “disegni” sotto forma di collage e installazioni, come il Comò-disegno (1990), composto da più oggetti di epoche diverse.
Nuove mostre al Museo Novecento di Firenze: il viaggio di Elena Mazzi
Al piano terra, per il ciclo Duel, il Museo Novecento propone l’immaginario viaggio della giovane artista italiana Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984). Dalla Sicilia all’Islanda e poi in Cina, lungo diverse possibili traiettorie. L’artista affronta il tema del rapporto tra l’uomo e l’ambiente e delle strategie artistiche per rispondere alle emergenze sociali ed ecologiche del nostro tempo. Per la prima volta la mostra, curata da Sergio Risaliti e Stefania Rispoli, nasce attorno al dialogo-duello con tre diverse opere della collezione permanente, di Renato Guttuso, Mario Sironi e Enrico Prampolini (Raccolta Alberto Della Ragione).
“Più tempo, più passioni”: è il desiderio per il 2020 più votato al Museo Novecento
Tra disegno e scultura: 100 opere di Emanuele Becheri
Al primo e secondo piano, il ciclo Campo aperto propone una selezione di oltre cento opere tra sculture e disegni di Emanuele Becheri. L’esposizione si concentra sul territorio di confine in cui i due mezzi espressivi s’incontrano. Un’inedita modalità espositiva – un gruppo di 100 sculture suddivise nello spazio di tre teche contigue – che ricostruisce in mostra, alcuni ripiani dello scaffale dello studio di Becheri dove l’artista installa via via le sue opere. Tra i disegni, i Rilasci e i Senza titolo (Shining), caratterizzati dall’imbarcamento o l’accartocciamento del supporto, prodotti rispettivamente dall’essiccamento della bava di chiocciole lasciate vagare su grandi carte nere da fondale fotografico o dalla torsione impressa dall’azione dell’artista.
Giorno della Memoria, il Museo Novecento presenta due installazioni
Il Museo Novecento di Firenze celebra inoltre il Giorno della Memoria con due installazioni realizzate in occasione della ricorrenza internazionale che si celebra il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto.
Il Muro di Mauri a Palazzo Vecchio
La prima è Il Muro Occidentale o del Pianto dello stesso Fabio Mauri già protagonista della monografica. La sua opera sarà esposta nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio, dov’è conservata la Giuditta e Oloferne di Donatello. L’opera sarà in mostra dal 27 gennaio al 23 febbraio. L’iniziativa è un progetto targato Museo Novecento OFF.
Presentata per la prima volta dall’artista nel 1993 alla XLV Biennale di Venezia, l’opera si compone di un muro di quattro metri, formato da un cumulo di valigie e bauli accatastati, di differenti dimensioni e materiali (legno, cuoio, tela). Un invito a una profonda riflessione sui temi dell’esilio, dell’esodo forzato e delle migrazioni, nella loro varietà e complessità.
Ungaretti in tutte le lingue: l’installazione al Museo Novecento
Il loggiato esterno del Museo Novecento ospita invece, dal 23 al 27 gennaio, l’installazione Chinese Whispers di Simona Andrioletti e Riccardo Rudi. Un “telefono senza fili” (in lingua inglese, appunto, “Chinese Whispers”) grazie al quale nove persone di nazionalità diversa che hanno lasciato il proprio Paese d’origine recitano nella propria lingua madre un verso della poesia Girovago di Giuseppe Ungaretti: “Cerco un paese innocente”.
Sempre il 27 gennaio, il Museo “rivivrà” la storica performance di Fabio Mauri Ebrea. La performance sarà riproposta eccezionalmente anche venerdì 24 e lunedì 27 gennaio (alle 18.30 in sala cinema, ingresso libero fino a esaurimento posti).
“Il Museo Novecento di Firenze inizia il nuovo anno 2020 con un programma di respiro internazionale dedicando altresì grande spazio ai giovani artisti, forte di un incremento del 30% di visitatori rispetto agli ultimi due anni”. A dirlo è Sergio Risaliti, direttore artistico del Museo Novecento di Firenze.
“Il Museo Novecento si conferma polo centrale dell’arte contemporanea”, ha affermato l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi. “Grazie a un calendario costante di nuove mostre temporanee e a nuove e potenti installazioni tematiche è riuscito a costruirsi un ruolo di primo piano nel panorama museale cittadino. Ruolo confortato anche da numeri sempre crescenti”.