sabato, 2 Agosto 2025
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118.000 euro per le cooperative di comunità toscane

Un bando della Fondazione Noi-Legacoop Toscana ha finanziato 13 progetti portati avanti da cooperative di comunità già esistenti o in fase di costituzione.

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I cittadini di Montelaterone (Arcidosso, Grosseto) puntano a riaprire lo spaccio cooperativo del borgo riempiendolo anche di servizi, a Chiusi della Verna (Arezzo) si pensa a una “mensa sospesa” anti-spreco, mentre il bosco di Vivo d’Orcia (Siena) sarà il palcoscenico di trekking notturni con spettacoli itineranti. E poi tanti progetti per ridare vita a edifici in stato di abbandono per creare spazi culturali, coworking, centri servizi per la popolazione e luoghi di aggregazione, come a San Godenzo e Legri (Calenzano). Sono le idee finanziate con 118mila euro dal bando “Fatti per restare” della Fondazione Noi-Legacoop Toscana, promosso in collaborazione con il Teatro Povero di Monticchiello.

I fondi del bando “Fatti per restare”

Nel dettaglio saranno sostenuti 9 progetti di sviluppo di cooperative di comunità già attive (per un totale di 98mila euro) e verrà incentivata la nascita di 4 nuove cooperative di comunità con un contributo di 5mila euro ciascuna.

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“Vogliamo contribuire all’affermazione e allo sviluppo delle cooperative di comunità perché si tratta di un modello sostenibile che promuove valori in cui crediamo fortemente, come la rigenerazione e la gestione condivisa dei beni collettivi, la partecipazione attiva dei cittadini, l’inclusione, la solidarietà – afferma la presidente della Fondazione Noi-Legacoop Toscana Irene Mangani – Grazie alle cooperative di comunità è possibile rivitalizzare piccoli borghi in aree marginali, creare occupazione, costruire reti ed evitare lo spopolamento, ma anche contrastare le situazioni di impoverimento sociale che emergono in alcune aree urbane”.

La premiazione dei progetti vincitori del bando è avvenuta a Monticchiello (Siena) presso la sede della cooperativa di comunità Teatro Povero di Monticchiello.

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I progetti

Ecco i 9 progetti di sviluppo delle cooperative di comunità che già esistono:

“Il Borgo” di Montelaterone (Arcidosso-GR) intende riaprire un punto vendita precedentemente gestito da Coop Unione Amiatina a Seggiano per garantire la presenza di beni essenziali ma anche offrire servizi digitali, spazi aggregativi e supporto per la mobilità.
“Compagnia di Marron Bugio” di San Godenzo (FI) punta a rigenerare il Comunello di Casale, bene civico e collettivo, per rivitalizzare il borgo, creando occasioni di condivisione e partecipazione attiva per la popolazione. Previsti eventi culturali, musicali e gastronomici e la gestione del bar/ristorante.
“Allegria” di Legri (Calenzano – FI) propone “La Falegnameria Creativa” ovvero la gestione di uno spazio, aperto e polifunzionale per co-working, aula studio, laboratori, attività creative, artigianali etc. ed il potenziamento dell’Emporio di comunità.
“Ecosistema comunale di Castell’Azzara” (GR) intende dar vita a un centro servizi polifunzionale a Selvena per erogare servizi alla popolazione attraverso postazioni internet, promozione dei prodotti enogastronomici del territorio e promozione turistica.
“Le vie” (GR) di Grosseto punta a recuperare lo spazio dei Giardini degli Arcieri, sotto le mura storiche della città, per renderlo un presidio comunitario e centro di produzione culturale, attraverso un percorso di partecipazione civica che coinvolga cittadini, giovani, associazioni e soggetti locali.
“Il Feudo” opera nel Comune di Murlo (SI), fornendo servizi di prossimità e utilità sociale a favore della popolazione residente, anche nelle frazioni rurali e più isolate ed ha presentato un progetto per l’acquisto di un furgone per dotare la cooperativa di un mezzo dedicato al trasporto di personale, attrezzi e materiali, così da ridurre i tempi di risposta alle richieste della cittadinanza.
“Davide Lazzaretti” a Roccalbegna (GR) punta a riattivare alcuni servizi alle fasce deboli: iniziative culturali e formative; un asilo estivo; un servizio di assistenza pediatrica di base. Vi è anche l’intenzione di installare una mostra sul cammino della cooperativa di comunità.
La Cooperativa di Comunità della Vallesanta a Corezzo, frazione del Comune di Chiusi della Verna (AR), intende acquistare un sistema di cottura professionale ed attivare due servizi gratuiti a carattere sociale: “Mensa sospesa”, per redistribuire le eccedenze alimentari della mensa scolastica e “C’è posto per te”, un servizio di trasporto sociale gratuito dedicato ad anziani e persone fragili.
“Parco Vivo” di Vivo d’Orcia (SI) propone il progetto “BoscoVeglia”, un percorso di trekking notturno che diventa un vero e proprio spettacolo itinerante nel bosco. Le guide accompagneranno il gruppo attraversando sentieri. I punti panoramici più belli si illumineranno all’improvviso e, attraverso proiezioni ad ologramma, le piante e le rocce prenderanno forma.
Le 4 nuove cooperative di comunità:
“Quanto basta” si propone di ridare vita a un luogo di aggregazione chiuso nel centro storico di Grosseto: non solo un luogo di somministrazione di bevande e alimenti, ma anche un hub con una valenza territoriale e sociale, includendo persone svantaggiate e promuovendo una cultura del bere consapevole e del divertimento sano.
“La Piceria” nasce da un percorso partecipativo della comunità di Celle sul Rigo, frazione del Comune di San Casciano dei Bagni (SI), che, coinvolgendo realtà associative, imprenditoriali e la popolazione, ha individuato nei pici il potenziale “motore di sviluppo” del paese e si propone di creare un punto di ristorazione/bar. Il Comune di San Casciano dei Bagni ha avviato le procedure di valorizzazione di un immobile da mettere a disposizione del progetto cooperativo.
“Pigelleto” vuole recuperare a Piancastagnaio (SI) un bene pubblico in stato di abbandono, “La Direzione” (antica residenza dei direttori delle miniere, in seguito rifugio escursionistico e centro di educazione ambientale), per renderla un centro di aggregazione sociale e culturale all’interno della Riserva Naturale del Pigelleto.
“Lila” intende realizzare in Mugello un rifugio polivalente, accessibile sia alla comunità locale che ai turisti, dedicato alla ristorazione a filiera corta e sostenibile e all’organizzazione di eventi socioculturali ed esperienze autentiche, grazie a collaborazioni con CAI, guide ambientali, scuole e produttori del territorio.
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